La Fase 2, quella più massiccia e concreta, partirà il 18 maggio. Le indiscrezioni delle ultime ore sono state confermate dal Premier Giuseppe Conte che, dopo il Decreto Rilancio, in conferenza stampa all’aperto a Palazzo Chigi ha dato il via alla nuova fase dell’emergenza Covid-19. L’Italia tutta, quindi, riparte.
“Entriamo a pieno regime nella Fase 2 – spiega il Presidente del Consiglio. C’è voglia di ricominciare, ma dobbiamo farlo con prudenza. I dati epidemiologici ci confortano: scendono i dati sul contagio e sugli attuali positivi, diminuiscono gli ospedalizzati. E’ il sintomo di come i tanti sacrifici fatti in questi mesi siano davvero serviti. Ora ripartiamo, ma dobbiamo farlo con senso di responsabilità.
Abbiamo ultimato il Dpcm con le norme attuative: stiamo affrontando un rischio calcolato, con la consapevolezza che la curva epidemiologica possa tornare a salire. La vita e la salute dei cittadini restano valori non negoziabili ma dobbiamo declinarli diversamente, altrimenti non potremo mai ripartire fino al vaccino, cosa che non possiamo permetterci”, dice.
Fondamentale il coordinamento con le Regioni: “il confronto con gli enti locali sarà quotidiano per monitorare costantemente i dati. Abbiamo previsto un sistema ordinamentale molto complesso: le Regioni hanno la facoltà di chiudere parti dei loro territori, ma c’è anche una clausola di salvaguardia in favore del Governo “. Sollecitato dalle domande, però, il Premier chiosa: “è chiaro che alla fine di questa pandemia dovremmo riflettere sui rapporti tra Stato e Regioni”.
Tante le novità, tante le attività che ora potranno ripartire. Conte, annunciando come tra pochi giorni verrà diffusa anche l’app di tracciamento “Immuni”, elenca quindi le principali novità, già varate dal Governo e già firmate dal Presidente della Repubblica.
Ciao ciao autocertificazione
Da lunedì ampia libertà di movimento all’interno della regione di residenza, senza bisogno di portare un’autocertificazione scritta. Via libera alle visite non solo ai parenti, ma anche agli amici rispettando sempre le regole sugli assembramenti (vietati!) e utilizzo delle mascherine.
L’unico limite riguarda le aree nelle quali dovessero sorgere nuovi focolai, o venissero alla luce «aggravamenti della situazione epidemiologica». Insomma, potranno tornare le famose ‘zone rosse’ a livello locale.
“Il piano di monitoraggio nazionale sarà un sistema complesso e preciso – spiega Conte. Ma sono stato chiaro con i presidenti delle Regioni: in una fase di emergenza non si gioca. I parametri per il controllo epidemiologico sono molto vari ed è chiaro che in alcuni territori, come quello lombardo, servirà anche tanto senso di auto-responsabilità”.
Invece, per passare da una regione all’altra si dovrà aspettare il 3 giugno, dopo il ponte della Festa della Repubblica. Oggi si può solo per comprovate esigenze lavorative, per motivi di salute o per rientrare al domicilio. Dalla stessa data via libera anche allo spostamento tra stati dell’UE senza obbligo di quarantena prudenziale.
In quarantena fino a completa guarigione
Resta il divieto assoluto di spostarsi dal proprio domicilio per i soggetti sottoposti a quarantena risultati positivi al virus: il divieto resta valido fino all’accertamento della guarigione o al ricovero in una struttura sanitaria.
Negozi, parrucchieri e centri estetici
Due settimane fa le vendite all’ingresso, ora riapre anche il dettaglio. I negozi tornano ad aprire, con l’indicazione di far rispettare le distanze e di sanificare i capi di abbigliamento provati dalla clientela. Rialzeranno le serrande anche ristoranti, parrucchieri, estetisti, tatuatori. Riaprono anche i musei.
Vigilanza nelle aree pubbliche
Il sindaco può disporre la chiusura temporanea di specifiche aree pubbliche o aperte al pubblico (come i parchi) in cui sia impossibile garantire adeguatamente il rispetto della distanza di sicurezza di un metro. A Lecce, ad esempio, il Comune ha già previsto un sistema di prenotazione per l’accesso ai parchi verdi.
La Santa Messa con il popolo
Dopo mesi di dirette TV e streaming, i fedeli potranno tornare in Chiesa. Dalla prossima settimana via libera alle celebrazioni della Messa con il popolo, pur nel rigoroso rispetto delle distanze e con l’obbligo di utilizzo di tutti i dispositivi di protezione individuale del caso.
Bambini e ragazzi all’aperto
Per i servizi dedicati a bambini e ragazzi, preferire attività all’aperto quando possibile e composizione di gruppi stabile nel tempo evitando attività di intersezione tra gruppi diversi. I giochi dovranno essere a utilizzo esclusivo di un singolo gruppo, salvo disinfezione prima dello scambio.
Il calcio si rimette in moto
Le squadre sportive possono tornare ad allenarsi in gruppo. Pur rispettando un rigido protocollo di “convivenza”, i club professionistici potranno tornare a convocare i propri tesserati per sedute di squadra. La Serie A di calcio, quindi, sembra essere al passo della ripartenza.
Sul punto Giuseppe Conte dice: “per il ritorno in campo bisogna prima attendere qualche garanzia in più che al momento non c’è. Vorremmo tutti rivedere lo sport, ma non possiamo oggi ipotizzare date”.
Le palestre, le piscine e gli altri centri sportivi “a rischio” potranno riaprire solo dal 25 maggio.
Le sanzioni
Nella bozza del decreto è prevista una sanzione da 400 a 3mila euro per chi viola le regole (peraltro il 12 maggio alla Camera era passato un emendamento che abbassava il limite massimo per la multa a mille euro). Per le imprese infine è prevista anche la chiusura dell’esercizio o dell’attività da 5 a 30 giorni.
Per quanto riguarda i Comuni, i sindaci potranno decidere “la chiusura temporanea di specifiche aree pubbliche o aperte al pubblico in cui sia impossibile garantire adeguatamente il rispetto della distanza di sicurezza di un metro”.
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