Omicidi, segreti e risate… perché Only Murders in the Building è imperdibile

Only Murders in the Building è una serie che racconta la storia di tre vicini uniti dalla passione per i podcast true crime e dalla determinazione a risolvere un omicidio avvenuto nel loro palazzo di New York.

In un mondo dove le serie TV sembrano somigliarsi un po’ tutte, Only Murders in the Building si distingue con un mix perfetto di giallo, commedia e personaggi indimenticabili. Debuttata nel 2021 su Hulu, la serie creata da Steve Martin e John Hoffman ha rapidamente conquistato il cuore del pubblico, grazie alla trama avvincente, al cast stellare e una struttura narrativa che gioca con il mistero, l’ironia e l’intrigo..

Un Mistero dietro la porta

La trama di Only Murders in the Building ruota attorno a tre sconosciuti che vivono nello stesso palazzo di New York. Charles-Haden Savage (interpretato da Steve Martin), un attore di una serie TV poliziesca, Oliver Putnam (Martin Short), un regista teatrale in declino, e Mabel Mora (Selena Gomez), una giovane donna con un passato misterioso, si uniscono per risolvere l’omicidio di un loro vicino. Ma non è solo un giallo qualsiasi. La loro indagine, che sembra una parodia di tutte le storie criminali che amano, diventa un affare personale e un modo per riscoprire loro stessi, creando una narrazione tanto avvincente quanto divertente.

Quello che rende unica la serie è la sua capacità di bilanciare perfettamente il mistero con momenti di comicità surreale e genuina, fatta di battute taglienti e situazioni imbarazzanti che legano i protagonisti l’uno all’altro. Ogni episodio è costruito come una piccola caccia al tesoro, dove gli indizi vengono sparsi e i colpi di scena arrivano puntuali, ma sono le risate e la chimica tra i protagonisti a rubare davvero la scena.

Personaggi indimenticabili

La forza di Only Murders in the Building risiede nel suo straordinario cast. Steve Martin, con il suo humor secco e raffinato, è perfetto nel ruolo di Charles, un uomo un po’ sfuggente ma dal cuore grande. Martin Short, con la sua esuberanza e comicità frenetica, dà vita a Oliver, un personaggio che, pur di rivivere i suoi giorni di gloria, è disposto a tutto. E poi c’è Mabel, interpretata da Selena Gomez, che con la sua serietà e il suo fascino misterioso riesce a tenere il passo con i due protagonisti più “urlanti”.

I tre protagonisti non sono semplicemente personaggi alle prese con un crimine da risolvere, ma anche persone con storie personali complesse. La solitudine di Charles, la frustrazione creativa di Oliver e il mistero che avvolge Mabel offrono spunti emotivi che aggiungono profondità alla narrazione. La serie esplora anche tematiche universali come la ricerca di connessione e il bisogno di un senso di appartenenza, rendendo i personaggi molto più di semplici “detective dilettanti”.

La magia di New York

Un altro elemento che rende la serie così affascinante è il suo sfondo: l’Upper West Side di New York, con il suo elegante e misterioso edificio residenziale. La città diventa quasi un personaggio a sé stante, un luogo dove ogni angolo potrebbe nascondere un segreto. L’edificio, che sembra essere un microcosmo di storie nascoste e vite intrecciate, diventa un palcoscenico perfetto per un’inchiesta. Le riprese riescono a catturare l’atmosfera unica di New York, e la città diventa un luogo tanto intrigante quanto il crimine che i protagonisti cercano di risolvere. E non è solo l’indagine a tenerli legati, ma un bisogno comune di trovare un senso in una vita che sembra essere andata fuori strada.

I segreti dell’edificio

Il palazzo in cui i protagonisti abitano, l’Arconia, non è solo lo sfondo della storia, ma diventa un personaggio a sé stante. La sua architettura sontuosa e il suo fascino misterioso fanno da teatro a ogni passo dell’indagine. Le stanze nascondono segreti, i corridoi sussurrano voci e ogni piano sembra essere permeato da una storia che aspetta di essere raccontata. New York, con la sua inconfondibile energia, funge da cornice perfetta, ma è il palazzo a diventare il vero “luogo” dove si gioca il destino dei personaggi. L’edificio è, in un certo senso, un microcosmo che riflette la complessità della vita stessa: misteriosa, confusa, ma allo stesso tempo piena di risate e sorprese.

Il gioco con le convenzioni del Giallo

Ogni episodio è un piccolo puzzle che aggiunge dettagli alla storia, mentre gli spettatori si sentono parte dell’indagine, cercando di scoprire chi sia il colpevole, ma anche a quale gioco più ampio stanno partecipando. La struttura a episodi, tipica dei podcast e delle serie di giallo, si presta perfettamente a mantenere alta la tensione e la curiosità del pubblico.

Only Murders in the Building è una serie che sembra nascondere più di quanto sembri e che ti tiene incollato allo schermo, ma ti fa anche ridere, riflettere e, soprattutto, ti lascia sempre con una curiosità crescente per il prossimo episodio.

Se non l’hai ancora vista, Only Murders in the Building è un invito a immergersi in un’avventura che, tra enigmi e risate, ti conquisterà, episodio dopo episodio. Perché alla fine, chi non ama un buon mistero, soprattutto se è condito con tanta ironia e cuore?