A Gallipoli due panchine per Donato Metallo, l’omaggio dei giovani e dell’Amministrazione all’impegno per i diritti

Un’iniziativa fortemente voluta dall’Amministrazione comunale, che ha voluto rendere omaggio al consigliere regionale, scomparso prematuramente, primo firmatario della legge regionale contro l’omobilesbotransfobia

Gallipoli celebra la memoria e l’impegno di Donato Metallo con un gesto semplice ma carico di significato: nell’atrio del Comune, in via Pavia, sono state inaugurate due panchine artistiche, realizzate rispettivamente dai ragazzi del Servizio Civile Universale e dal gruppo Farò. Un’iniziativa fortemente voluta dall’Amministrazione comunale, che ha voluto rendere omaggio al consigliere regionale, scomparso prematuramente, primo firmatario della legge regionale contro l’omobilesbotransfobia e simbolo di una politica costruita su inclusione, rispetto e giustizia sociale. Un tripudio di colori, la bandiera arcobaleno, messaggi di libertà e uguaglianza: le due panchine non sono semplici arredi urbani, ma luoghi simbolici, segni visibili e permanenti del valore della diversità e dell’impegno civile che Metallo ha sempre portato avanti con passione e coraggio.

Alla cerimonia di intitolazione, oltre alla famiglia, al sindaco Stefano Minerva, all’Amministrazione e agli uffici comunali, presente anche Maria Teresa De Lorenzis, madre di Donato e dirigente del Comune di Gallipoli, accolta con affetto e commozione da tutta la comunità.

“Quello di oggi – dichiara il sindaco Stefano Minerva – è un gesto semplice, ma necessario. Le parole, le battaglie e la dolce fermezza di Donato continuano a vivere in chi ha creduto nei suoi valori e nel suo modo di fare politica. Donato ha insegnato a molti cosa significhi esserci davvero, per gli altri. Queste panchine parlano anche di lui, e lo faranno ogni giorno a chi passerà di qui”.

A raccontare il senso più profondo del progetto, sono state infine le parole dei ragazzi del Servizio Civile Universale, che con emozione hanno scritto:

“È stata, soprattutto, un’occasione per contribuire a creare uno spazio in cui ogni persona si senta libera di essere sé stessa. Speriamo che chi passerà di qui si senta accolto. Che chi si siederà su questa panchina si senta visto. E che ogni sguardo rivolto a questi colori sia un piccolo promemoria: che l’uguaglianza è un diritto, non un’opinione. E che una società giusta si costruisce a partire dal rispetto. Infine, vogliamo ricordare Donato attraverso le sue parole più famose: Quello che seminiamo non smette mai di germogliare. Questo è il nostro piccolo fiore che germoglia, speriamo che la comunità tutta sia pronta ad innaffiarlo quotidianamente e a prendersene cura”.