‘Pensioni di invalidità poco dignitose’, la Consulta chiede al Governo di adeguarle. Esultano le associazioni salentine

Per la Corte Costituzionale sarebbe violato l’articolo 38 della Legge Fondamentale dello Stato. Con 285 euro a nessun disabile è garantita una vita dignitosa. L’obiettivo sarebbe di raddoppiare l’assegno.

‘La legge non assicura i mezzi necessari per vivere’. Non ha usato giri di parole la Corte Costituzionale per definire la norma che riserva una pensione di soli 285,66 euro mensili a chi è totalmente inabile al lavoro.
Esultano anche le associazioni salentine a difesa dei disabili e dei poveri che in questi anni hanno combattuto per far emergere una iniquità di trattamento a cui dovrebbe finalmente aver posto fine il pronunciamento della Consulta.

Tutto è partito da un ricorso effettuato da una persona affetta da tetraplegia spastica neonatale che era incapace di svolgere i più elementari atti quotidiani della vita e di comunicare con l’esterno. Per la Corte Costituzionale risulta essere del tutto inadeguato un assegno mensile di 285,66 euro per garantire i “mezzi necessari per vivere”.

Ad essere violato è il diritto specificato dall’articolo 38 della Costituzione Italiana, secondo cui “ogni cittadino inabile al lavoro e sprovvisto di mezzi necessari per vivere ha diritto al mantenimento e all’assistenza sociale”.
Spetterà adesso al Governo trovare le risorse necessarie per colmare quella situazione che non può più essere sostenibile.

La Corte ha stabilito che la propria pronuncia “non avrà effetto retroattivo e dovrà applicarsi soltanto per il futuro, a partire dal giorno successivo alla pubblicazione della sentenza sulla Gazzetta Ufficiale“.

Nella giornata di ieri le associazioni di Salento Rinasce e del Pronto Soccorso dei Poveri avevano effettuato un flashmob nei pressi di Porta Napoli in attesa del pronunciamento della Consulta con il tentativo di sensibilizzare la cittadinanza del capoluogo salentino ad una battaglia di civiltà che adesso pare essere giunta finalmente a destinazione.

Con 285euro nessuna donna e nessun uomo che si trova in uno stato di totale disabilità può condurre un’esistenza dignitosa che garantisca il diritto di cura e il mantenimento.

L’obiettivo dovrebbe essere quello di arrivare almeno a 516 euro, il vecchio milione di lire, che consentirebbe certamente di non vivere nell’agio ma almeno di non aggiungere gli stenti alla difficilissima situazione psicofisica in cui si trovano le persone disabili.



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