Il Consiglio di Stato ha sanzionato il Comune di Lequile per non aver redatto la pianta organica delle farmacie nel proprio territorio a far tempo 2012, allorquando fu istituita la terza sede farmaceutica nel rione Paladini.
La questione era stata sollevata dalla nuova farmacia sita in una zona totalmente decentrata e scarsamente abitata che, per mezzo dell’Avvocato Pietro Quinto, aveva contestato in giudizio la mancata redazione di una pianta organica per il riequilibrio delle zone attribuite alle varie sedi farmaceutiche in funzione dell’interesse della popolazione e delle aziende farmaceutiche.
Il Comune si era difeso deducendo di aver fatto una suddivisione del territorio nel 1966, che giustificava l’attribuzione della sede di competenza alla nuova farmacia.
Tale tesi è stata contestata in giudizio poiché una semplice divisione del territorio non era sufficiente per una valutazione adeguata delle necessità della popolazione.
Il Consiglio di Stato ha condiviso tale tesi rilevando che il Comune di Lequile non aveva effettivamente redatto una pianta organica e ha censurato tale comportamento omissivo che aveva danneggiato la farmacia Paladini, condannando l’Ente al pagamento delle spese di giudizio.
In sentenza il massimo organo della Giustizia Amministrativa ha altresì affermato che per pianta organica deve intendersi “una distribuzione delle sedi farmaceutiche che presuppone uno studio sull’intero territorio comunale, alla luce anche del numero di residenti per come dislocati nelle varie zone”.
“Tale definizione e l’indicazione dei contenuti della pianta organica – ha commentato il legale leccese – fa chiarezza su una questione di grande rilevanza per tutti i Comuni salentini nei quali vi è stato un incremento delle sedi farmaceutiche in applicazione del decreto Monti che ha ridotto il quorum della popolazione necessario per la istituzione di nuove farmacie”.
Alla sentenza riguardante l’appello proposto dal Comune di Lequile hanno fatto seguito altre due sentenze con le quali il Consiglio di Stato ha respinto analoghi ricorsi proposti dalle due farmacie già esistenti nel Comune, che contrastavano la tesi della Farmacia Paladini rivendicando il mantenimento della situazione a loro favorevole.
“Palazzo Spada” ha rigettato anche questi ricorsi, confermando il principio di diritto enunciato nella sentenza del Comune di Lequile.
