Nella programmazione dei fondi europei 2021-2027 la Commissione ha constatato che le sinergie tra le diverse linee di finanziamento dell’Unione moltiplicano gli investimenti in attività di ricerca e innovazione e il loro impatto sostenendo idee innovative attraverso il ciclo di innovazione o lungo la catena del valore per farle giungere sul mercato.
La coesione sociale e territoriale rappresenta uno dei pilastri fondamentali su cui poggia la programmazione e il contenuto dell’intero PNRR. Il Piano persegue, dunque, il riequilibrio territoriale e il rilancio del Sud come priorità trasversale a tutte le missioni del Piano.
L’asse strategico dell’inclusione sociale, punta a ridurre il divario di cittadinanza, a superare la debolezza strutturale del sistema produttivo del Sud, accompagnando il processo di convergenza tra Sud e Centro-Nord quale obiettivo di crescita economica, come più volte richiesto nelle Raccomandazioni della Commissione europea.
Sono molte le azioni messe a punto dalla Regione Puglia per sostenere e far ripartire tutte le attività economiche, sociali, culturali: dall’assistenza ai cittadini alla riconversione aziendale, dalle misure di inclusione sociale a quelle di supporto alla didattica sino al sostegno alle imprese e ai lavoratori
Dalla premessa del Segretario Regionale della Confederazione Italo Europea per il lavoro e l’impresa e direttore di Accademia Nuovi studi internazionali Francesca Ozza nascono tre quesiti fondamentali:
- Le esigenze di crescita economica ed occupazionale necessarie per portare il mezzogiorno d’Italia a un rapporto positivo sia in termini di sviluppo economico che di popolazione: Una crescita economica adeguata consentirebbe di bloccare quell’emorragia emigratoria che ogni anno fa abbandonare le regioni meridionali a giovani formati adeguatamente. La soluzione ritenuta possibile per i territori meridionali è quella dell’attrazione di investimenti dall’estero. Innanzitutto diventa determinante l’utilizzo corretto al meglio delle risorse comunitarie per sviluppare le potenzialità economiche dei nostri territori. Bisogna assicurarsi che ci siano le condizioni di vantaggio. Le possibilità sono fondamentalmente le infrastrutture del territorio (come l’alta velocità) e le migliori condizioni amministrative Praticabili.
- Il sistema economico pugliese è caratterizzato da eccellenze produttive ma presenta una debolezza nella dimensione delle imprese. Le micro, piccole e medie imprese pugliesi soffrono di una limitata capacità commerciale e distributiva soprattutto sui mercati esteri. Lo sviluppo del Sud ma anche della Puglia deve orientarsi sempre più sull’innovazione tecnologica e la ricerca attraverso un piano coordinato affinché per tutto il territorio vengano uniformati gli interventi, attraverso l’utilizzo di reti telematiche, investimenti sulle università e gli enti di ricerca, incubatori di impresa e cittadelle della ricerca. Quindi bisognerebbe ancora di più promuovere il nostro territorio attraverso l’integrazione del territorio pugliese nei vari circuiti internazionali.
- L’economia pugliese nel 2020 ha avuto un impatto negativo a causa della pandemia, con un impatto più significativo nella seconda parte dell’anno mentre nel 2021 i segnali di ripresa si concretizzano solo nel secondo semestre: Vi è innanzitutto una generalizzata contrazione dei consumi, degli interscambi commerciali, soprattutto quelli internazionali. La Regione Puglia ha avuto per esempio nel primo semestre del 2020 una contrazione di 53 milioni di esportazioni rispetto al medesimo periodo del 2019. Particolarmente grave è stata la dinamica del manifatturiero con 106 milioni in meno. Capitolo a parte è quello delle start up dove in Puglia c’è stato un vero e proprio boom. Quello appena trascorso è stato l’anno record. Sono 126 quelle nate nei primi 10 mesi oltre il livello del 2019. Vero è che sono scomparse centinaia di imprese piccole e micro, ma sono consolanti i dati della natalità delle nuove nel secondo trimestre del 2020 con un saldo positivo di 1859 nuove attività imprenditoriali. La puglia risulta essere comunque e nonostante tutto, la cosiddetta locomotiva del sud.
In conclusione “Il PNRR-FSE-Decreto Sostegni è una possibilità di sviluppo per il Mezzogiorno ma lo sarà maggiormente se si riuscisse a comprendere bene l’opportunità che queste misure potrebbero portare alle giovani imprese che andranno a svilupparsi nei prossimi anni per creare una reale next generation per questo bisogna ci si deve impegnare a progettare con competenza e professionalità per essere da supporto alle pubbliche amministrazioni e alle imprese presenti sul territorio Regionale.