Chiude l’anno in bellezza Miriam Perrone con una sua bellissima poesia dialettale sul cenone di Capodanno. Protagonista della tavola salentina la lenticchia. Non manca mai quel prezioso legume dal menù del cenone anche se sono in pochi a mangiarla dopo essersi riempiti di antipasti, primi e secondi. Tutti intenti a lasciare un po’ di spazio per il dolce! La mangia solo chi pensa che davvero porti soldi e fortuna. Ma badate bene – raccomanda Miriam – i soldi arrivano solo con la fatica e il lavoro!
La linticchia,
nu piattu ca sape te picca,
ma sullu taulu salentinu,
a Caputannu, nu pote mancare ‘nsieme allu mieru e lu cotechinu.
Ti linticchia china china na patella,
cu si face figura bella,
ma alla fine ceddri si la mangia,
nciete ci la “ssaggia, e spera ca la situazione cangia,
ma ete pura scaramanzia,
perché bi ticu, ca li sordi rriane a ci fatia…
Oramai è rriatu Caputannu,
cutimune n’autru annu,
e nu piattu, nu ni pote salvare ti nu tannu..
Pinsamu sempre positivu, e bititi che bellu annu
Stae in arrivu…te Lu core
bii auguro n’annu chinu te amore..
Traduzione
La lenticchia, un piatto che sa di poco
ma sulla tavola salentina non può mancare
insieme al vino e al cotechino.
La padella deve essere colma di lenticchia
per fare bella figura con gli ospiti
anche se nessuno la mangia.
C’è soltanto chi la assaggia per cambiare situazione economica
visto che dicono che porta denaro.
In realtà è solo scaramanzia
dal momento che i soldi arrivano soltanto a quelli che lavorano!
Capodanno è ormai arrivato!
Godiamocelo allora questo nuovo anno!
Non sarà certo un piatto a salvarci dalla sfortuna!
Pensiamo sempre positivo
e vedrete come sarà bello l’anno nuovo.
Sta per arrivare e con il cuore
vi auguro un 2020 pieno di amore!
Foto di copertina: mulinovaldorcia.it