Non si placano le polemiche attorno alla situazione degli idonei del concorso unico regionale per operatori socio sanitari di Foggia indetto nel 2018. L’assunzione degli operatori in graduatoria non è ancora stata sbloccata. Ma intanto montano le polemiche. Stavolta ad accendere la miccia sono stati i contratti a tempo determinato degli Oss delle Asl di Brindisi e Bat con scadenza lo scorso 31 gennaio. Da più parti, infatti, si era invocata una proroga dei contratti per i 141 operatori socio sanitari interessati. Il motivo addotto, la necessità di far conservare la posizione lavorativa a chi nei mesi di pandemia è stato costretto a sforzi esorbitanti, con la speranza aggiuntiva di far maturare così i requisiti per la stabilizzazione del lavoro precario. Ipotesi scartata dalle Asl di Bat e Brindisi, la cui volontà, infine, è stata di non rinnovare i contratti in scadenza. Le polemiche non si sono fatte attendere. E così anche la replica – affidata a una missiva – degli idonei della graduatoria del concorso unico regionale per operatori socio sanitari di Foggia.
“In questi giorni – scrivono – apprendiamo amaramente l’insorgere di episodi di proteste che spingono a prendere decisioni che vanno in verso opposto a ciò che la legge sancisce. In data 31/01/2021, i Direttori Generali delle Asl BAT e Asl Brindisi, hanno deciso per ovvi motivi giuridici di non rinnovare i contratti ai colleghi precari assunti dagli avvisi pubblici da loro formulati, in quanto la legge prevede, in applicazione dell’art.97 comma 4 della costituzione italiana, che a seguito della approvazione di una graduatoria concorsuale qualsiasi contratto in essere non possa essere rinnovato e bisogna dare preferenza prima ai vincitori e poi agli idonei della medesima graduatoria. Questo, anche perché i colleghi non sono stati ‘Licenziati’ ma a scadenza di un contratto a tempo determinato l’Azienda non ha provveduto al rinnovo, né può legittimamente provvedervi senza violare la Legge”.
La decisione delle asl di Bat e Brindisi – secondo gli scriventi – sarebbe dunque in linea con il ‘principio meritoratico’. Non sempre – è questa la denuncia principale – applicato dalle altre Asl.”L’Italia – concludono gli idonei di Foggia – è un paese democratico dove esistono delle leggi aventi un grado di importanza e per tali vanno rispettate, nel rispetto dei diritti costituzionali e di meritocrazia acquisiti da ciascun individuo come prevede la legge”.