Il Calcio unisce come fanno i ponti. Presentato anche a Bari il progetto Q45

In attesa dei Giochi del Mediterraneo 2026, è stato presentato a Bari il progetto di un camminamento ciclopedonale sospeso a quarantacinque metri d’altezza.

In attesa dei Giochi del Mediterraneo 2026, è stato presentato a Bari il progetto di un camminamento ciclopedonale sospeso a quarantacinque metri d’altezza sotto il ponte di Punta Penna – Pizzone di Taranto. 

Ospiti di riguardo l’ex allenatore di Lecce e Bari Gianpiero Ventura, già commissario tecnico della Nazionale Italiana e Pietro Maiellaro indimenticato fantasista del Taranto e del Bari, insieme allo storico attaccante del Lecce degli anni 80 Claudio Luperto, autentico mito della tifoseria giallorossa di quel tempo.

È stato presentato così a Bari «Q.45 – Dna dei due mari», il progetto che immagina un camminamento ciclopedonale sospeso a quarantacinque metri d’altezza. Dopo Taranto e Lecce, la proposta è stata illustrata anche ai cittadini baresi.

Per presentarla è intervenuto l’architetto Alfredo Foresta, titolare dello studio iArchitettura: «Il ponte è un pensiero. È uno stato d’animo. Abbiamo visto che purtroppo i ponti sono il primo elemento che viene distrutto durante la guerra. Le infrastrutture non sono solo un momento strutturale, è un momento in cui l’uomo vince sulla natura attraverso coraggio, metodo ed abnegazione. Oggi abbiamo davanti i giochi dei giovani, il ponte è un collegamento generazionale».

Nel corso dell’incontro sono intervenuti diverse personalità del mondo della politica per chiarire quali sono gli step che interesseranno nei prossimi mesi i giochi. Sul tema è intervenuto Vincenzo Di Gregorio, consigliere Regione Puglia responsabile progetto Giochi del Mediterraneo 2026: «Abbiamo messo a posto le carte ed iniziato le opere più importanti come la piscina e lo stadio. Abbiamo avuto sulla piscina 37 richieste di progettazione, ne stiamo definendo 5. A giungo ci sarà la progettazione finale. Speriamo di aprire i cantieri per inizio anno, altrimenti non ce la faremo senz’altro.
Ha parlato anche Filippo Melchiorre, senatore della VII Commissione permanente del Senato della Repubblica: «Con il presidente Marti proveremo a fare un’audizione in commissione sport perché si possa concretizzare la realizzazione di questo ponte. Ho portato nelle scorse settimane la possibilità di candidare l’Italia agli europei del 2032. L’ho fatto perché la Uefa aveva bisogno di avere un documento che fosse condiviso dalle parti politiche. Siamo riusciti ad ottenere il consenso unanime e la risoluzione è passata, risultato eccezionale se consideriamo che il M5S qualche anno fa bloccò le olimpiadi a Roma». Melchiorre continua: «Esistono investimenti e risorse ma al sud non si fa gioco di squadra. Noi dobbiamo sudare per far si che si possa portare a compimento risultati che arrivano in Puglia. Il sud spesso si lamenta del fatto che i soldi non ci sono, il problema è che non vengono spesi bene. Ecco perché noi con il Presidente prevediamo di fare un’audizione in commissione. Spero che con un gioco di squadra si riesca a fare il ponte.”

Tra i relatori anche il noto giornalista di RaiSport Paolo Paganini, l’esperto di Comunicazione strategica Nicola Sinisi e il vice procuratore della Corte dei Conti del Lazio Andrea Baldanza.

Il progetto «Q.45 – Dna dei due mari» vuole essere un momento di discussione rispetto ad uno degli eventi di maggiore prestigio che la regione Puglia ricordi. L’appuntamento che attende Taranto nel 2026 riguarderà tutto il territorio, a partire dalla città di Bari. È dal capoluogo della regione che s’intende presentare un’iniziativa in grado di discutere sullo stato dell’arte dei lavori. Sulle ricadute di un evento che potrebbe essere occasione di crescita per tutti i pugliesi o imperdonabile occasione persa. Proprio nei giorni in cui a Roma viene immaginato un ponte in grado di collegare la Calabria e la Sicilia, alla Puglia si chiede di essere protagonistaa. Scongiurare fin d’ora il rischio che le nostre infrastrutture si presentino come incomplete o insoddisfacenti per i Giochi del Mediterraneo 2026. La proposta e provocazione che questo camminamento pedonale lancia è quella di investire nelle grandi opere oggi, con spirito coraggioso. La politica timida porta a lavori incompiuti, come rischia di essere Taranto il giorno del taglio del nastro.



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