Compensi per le vaccinazioni e migliori condizioni ai sanitari, Fsi-Usae torna a protestare

Il sindacato rivendica il dovuto compenso al personale sanitario per le vaccinazioni effettuate da gennaio ad agosto, avanzando anche altre richieste alla Asl di Lecce.

Non si ferma la battaglia di Fsi-Usae per il giusto riconoscimento per i sanitari che sin dall’inizio dell’emergenza sono stati la prima linea di difesa contro il virus. Dopo la pausa estiva di agosto, il sindacato torna a sollecitare l’applicazione urgente e corretta dei compensi dovuti per l’attività di vaccinazione per il periodo compreso tra gennaio e agosto 2021, oltre al Saldo Premialità Covid 2020.

Ad affiancare queste richieste, anche il necessario incremento dei fondi contrattuali aziendali e regionali senza il quale non sarà possibile riconoscere il giusto trattamento economico a tutti gli operatori dell’Area Sanità e di Comparto della Asl di Lecce. Come sottolinea Fsi-Usae, “tutte le AASSLL della Regione Puglia hanno ricevuto note di sollecito per operare al giusto riconoscimento in favore di tutti i lavoratori del Servizio Sanitario Regionale Pugliese”.

Già negli scorsi mesi, il sindacato aveva protestato per rivendicare i diritti di tutti i lavoratori della Asl di Lecce, fondamentali nella gestione dell’emergenza sanitaria scatenata dalla pandemia. “I lavoratori, già provati dalle fatiche di circa un anno di pandemia, e che ancora oggi continuano a dare il loro apporto anche al di fuori del proprio normale orario di servizio per assicurare la somministrazione dei vaccini anti covid, oggi sono stanchi e affaticati”.

Nel dettaglio, tra le richieste avanzate, oltre a quelle già menzionate, vi è anche la progressione verticale interna del personale amministrativo e tecnico, la progressione economica orizzontale per gli aventi diritto, la stabilizzazione a tempo indeterminato di tutti gli operatori che hanno raggiunto i requisiti dei 36 mesi.