Chiusa la campagna di ripopolamento dell’Acquario del Salento, vasche più ricche con spugne e rocce

Massina attenzione è stata posta al miglioramento dell’habitat, con spugne, rocce e organismi filtranti e ad ampliare la gamma presente

Con i prelievi subacquei operati lungo la costa neretina si è conclusa nei giorni scorsi la campagna di ripopolamento dell’Acquario del Salento di Santa Maria al Bagno per il 2022.

Le attività di ripopolamento, eseguite annualmente, si concentrano tra la primavera e l’autunno, periodo in cui il mare è più “fertile” e pullula di vita. Sono rese possibili innanzitutto grazie al prezioso supporto di pescatori professionisti, ma anche di hobbisti e acquariofili. Nell’ultima fase, in particolare, ci si è concentrati sull’arricchimento degli acquari con spugne, rocce e altri organismi filtranti finalizzati a migliorare l’habitat all’interno delle vasche e ad ampliare la gamma di specie presenti.

Le modalità utilizzate consistono in prelievi subacquei mirati, preventivamente autorizzati dalla Capitaneria di Porto. Le attività sono state realizzate sotto la supervisione del biologo Sergio Fai, con immersioni operate da Andrea Costantini del Diving Service Costa del Sud di S. Caterina.

L’Acquario del Salento, di proprietà comunale, è stato istituito con finalità didattiche e di educazione ambientale e, in quest’ottica, l’approccio utilizzato nella gestione mette al primo posto la salvaguardia e il benessere dei piccoli ospiti. Può definirsi un “museo vivente”, un luogo dove gli animali sono protagonisti del percorso museale ed eventualmente (nei casi in cui la liberazione si renda necessaria) vengono rimessi in mare e sostituiti con altrettante specie.

Grazie a questi interventi l’Acquario del Salento proseguirà nella sua opera di condivisione della conoscenza del mare e delle sue creature, ospitate in ambienti atti a ricreare quanto più possibile i fondali dell’area jonica del mar Mediterraneo.