
Per chi crede nel Cristianesimo sarebbe una sensazione tristissima sveglliarsi un giorno e scoprire che nessuno parla più del Natale. E se accadesse una storia simile ai Musulmani? Anzi, è accaduta. Dal punto di vista religioso, infatti, il ramadan assume una valenza "equipollente" a quella che per i Cattolici è il 25 dicembre.
Questa pratica, per i circa ventimila cittadini musulmani residenti nel Salento, è iniziata ieri, domenica 29 giugno, giorno in cui in Italia vengono festeggiati i Santi Pietro e Paolo, ma nessuno sembra essersene ricordato. Il fatto che la comunità leccese abbia saputo poco o niente di una tale celebrazione è stato preso male da quei ventimila residenti nel nostro territorio.
Ignorati, trascurati, quasi offesi dalle istituzioni della provincia. Il signor Saifeddine Maaroufi – Imam della comunità islamica di Lecce, dunque capo della moschea e rappresentante dei musulmani dell’intero “Tacco d’Italia” – si fa portavoce della delusione provocata da ciò che egli stesso, contattato dalla redazione di Leccenews24.it, inquadra come una dimenticanza poco carina.
«Nessuno ha avuto la delicatezza di contattarci o di chiedere cosa significhi per noi il ramadan – ci ha riferito – avevo anche inviato delle e-mail qualche giorno prima, ma dal punto di vista mediatico – eccezion fatta per delle testate nazionali – non è pervenuto alcun riscontro».
Dalle parole del signor Saif non emerge rabbia, piuttosto tanto rammarico: «Agli occhi della gente risultiamo solo stranieri, eppure siamo cittadini onesti, paghiamo le tasse e seguiamo ogni regola alla lettera. Nella giornata del ricordo ebreo, ad esempio, tutti i giornali ne parlano; per carità, è giusto che sia così – tiene a sottolineare – ci mancherebbe».
«Bisognerebbe cominciare a soffermarsi, però, anche su di una presenza che conta ben ventimila persone tra Lecce e provincia. Continuando di questo passo – conclude – la presenza islamica finirà col passare sotto il silenzio».