La fase 2.1 è iniziata da qualche giorno e in tantissimi lavoratori sono tornati ad una parvenza di normalità, seguendo le nuove direttive e i protocolli sanitari studiati per la ripartenza dell’Italia. Per tutte le attività adesso alle prese con la difficile fase di transizione, tra gli obblighi vi è quello di sanificare i locali per consentire le giuste condizioni igienico-sanitarie. Ma il settore delle sanificazioni, in piena crisi sanitaria, sembrerebbe essere diventato un vero e proprio “Far west”.
A denunciare una situazione difficile per tutti gli esercenti e i cittadini è Codacons che proprio oggi ha presentato un esposto alle Procure di Bari, Barletta-Andria-Trani, Brindisi, Taranto, Foggia e Lecce. Anche in Puglia, infatti, come nel resto d’Italia, non mancano le speculazioni sui prezzi delle sanificazioni.
L’obbligo, che riguarda tantissimi ambienti, ha portato cambiamenti importanti sul prezzo delle prestazioni. A imprese, condomini e negozi vari, le tariffe richieste arriverebbero a 25 euro al metro cubo, fa sapere il Codacons. Un prezzo “folle” se comparato ai listini pre-Covid: appena 1,5 euro al metro cubo.
“L’obbligo di sanificazione – spiega il Codacons – ha poi moltiplicato il numero di aziende che si sono improvvisate “specializzate” nel campo, e che promuovono interventi di sanificazione pur non essendo dotate di alcuna autorizzazione in tal senso”.
“Per tale motivo il Codacons ha presentato oggi un esposto alle Procure chiedendo di avviare una task force sul territorio regionale alla luce delle possibili manovre fraudolente e speculative nel settore delle sanificazioni e che realizzano i reati di frode in commercio, truffa aggravata, e pratiche commerciali ingannevoli e scorrette”.