Passato Natale è ancora festa: chi è Santo Stefano, il primo martire cristiano

Il 26 dicembre è segnato in rosso in molti paesi del mondo. In Italia si celebra Santo Stefano, il primo martire cristiano. Nel Regno Unito si festeggia il Boxing Day.

Passato il Natale, archiviato il 25 dicembre, è ancora festa, una giornata segnata in rosso sul calendario in molti paesi del mondo, anche se per ‘ragioni’ diverse. I cristiani ‘celebrano’ Santo Stefano, il primo martire secondo il Nuovo Testamento.

Santo Stefano

Non tutti conoscono la storia di Santo Stefano, il primo martire cristiano. Ha sacrificato la sua vita per Cristo e fu lapidato con l’accusa di blasfemia contro Mosè e Dio. La sua fede è incrollabile, anche davanti al Sinedrio. Si racconta che mentre crollava insanguinato sotto i colpi degli sfrenati aguzzini, il primo dei sette diaconi della comunità di Gerusalemme (uomini scegli allo scopo di svolgere una serie di attività pratiche che, con l’aumentare dei discepoli, stavano riducendo il tempo che gli apostoli potevano dedicare alla predicazione del Vangelo) continuava a pregare. Gli Atti degli Apostoli dicono che persone pie lo seppellirono, non lasciandolo in preda alle bestie selvagge, com’era consuetudine allora.

Curiosità: uno dei principali accusatori di Stefano, all’interno del Sinedrio, fu Paolo di Tarso, nato con il nome di Saulo e che successivamente si convertì al cristianesimo sulla via di Damasco.

Perché si festeggia il 26 dicembre?

Si ‘onora’ il 26 dicembre perché nei giorni dopo il Natale vengono ricordati i “Comites Christi”, i più vicini a Gesù nel suo percorso terreno e primi a renderne testimonianza con il martirio. Così al 26 dicembre c’è Santo Stefano, segue al 27 san Giovanni Evangelista, il prediletto da Gesù, autore del Vangelo dell’amore. Nei secoli scorso anche la celebrazione di san Pietro e Paolo capitava nella settimana dopo il Natale.

A Londra è Boxing Day, ma non quest’anno

Nel Regno Unito è il boxing day, una giornata dedicata, in passato, ai poveri. Secondo la tradizione, il nome ricorda le cassette dell’offertorio lasciate fuori dalle Chiese per raccogliere l’elemosina che venivano aperte il 26 dicembre. Anche i latifondisti donavano una scatola ai lavoratori per ringraziarli del proprio lavoro durante l’anno. Contenevano regali e cibo che potevano condividere con la famiglia. C’è anche un altro appuntamento che la vecchia Inghilterra rispetta: la caccia alla volpe.

Santo Stefano coincide con l’inizio dei saldi. Il giorno dopo Natale, la capitale inglese si trasforma in una specie di mecca per gli acquisti a buon prezzo senza rinunciare al lusso e all’eleganza. E quando si parla di shopping è quasi naturale ed immediato il collegamento con i grandi magazzini Harrods. Fin dal giorno prima la fila per accedere all’edificio più celebre di Knightsbridge, un paradiso per grandi e piccini in cui si può trovare praticamente di tutto, sembra interminabile. Ore ed ore d’attesa solo per il gusto di essere tra i primi a varcare le porte del prestigioso department store.

Ma nel giorno non a caso chiamato «Boxing day» sono molte le strade londinesi che con le vetrine di lusso e super sconti richiamano all’appello decine di migliaia di persone. Le fashion addicted non possono assolutamente perdere quest’occasione. Per gli altri resta, comunque, un momento da non dimenticare perché sembra quasi impossibile farsi largo in Oxford Street o a Kings Road o ancora a Regent Street, sede dei grandi magazzini Selfrigdes, senza imbattersi in orde di donne e uomini di ogni età carichi di pacchetti e shopping bags.

Non quest’anno, a causa del Coronavirus.



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