
Tutti lo sanno. In un territorio privo di grandi prede naturali il primo obiettivo per i lupi diventano i cani, in particolare quelli randagi, più facili da aggredire.
Ecco perché in tanti oggi cominciano a pensare che possano esserci i lupi dietro alla sparizione dei cani randagi nelle marine leccesi.
Una ventina di anni fa il problema del randagismo a San Cataldo era così serio e diffuso che aveva imposto necessariamente azioni di contenimento da parte dell’Amministrazione comunale di Lecce, oggi però senza alcun intervento umano i randagi sono praticamente scomparsi. I cani senza padroni erano presenti addirittura in gran numero ai confini e all’interno della riserva naturale delle Cesine, ma oggi non se ne vedono più.
Si vedono invece eccome i lupi, sempre più numerosi. Nuclei familiari in costante riproduzione sono presenti nell’area compresa tra Frigole e San Cataldo, nei confini del poligono di tiro di Torre Veneri, dove hanno trovato un ambiente salubre, sicuro e assolutamente riservato grazie alla presenza della Scuola di Cavalleria.
Altri lupi si aggirano nell’Oasi delle Cesine a tal punto che da qualche settimana sono stati piantati alcuni cartelli di segnalazione rivolti ai tanti frequentatori della riserva. Insomma una presenza che lascia ad intendere che dietro la riduzione del numero dei randagi possa esserci il lupo, così come sempre avviene quando il predatore colonizza un territorio, e come continuerà ad accadere.