‘Pago 241 euro di spazzatura. Duecentoquarantuno euro! A rate, ma li pago. Ho tutte le ricevute dei pagamenti che posso esibire. Possibile che debba vivere in una strada sporca, con marciapiedi impraticabili e con un tappeto di rifiuti mai raccolti?’
Hanno voluto sfogarsi con la redazione di Leccenews24 due cittadini leccesi stanchi del degrado e della sporcizia che regnano sovrani. Il primo a parlare abita in Via Pitagora. Siamo a pochi passi da Piazza Partigiani e dal mercato di Settelacquare. Le foto che ci mostra al cellulare non ammettono replica. Si sa, quello della raccolta dei rifiuti a Lecce è uno dei punti dolenti e non mancano quotidiane segnalazioni.
Difficile capire dove inizi l’inefficienza del servizio e dove parta, invece, la maleducazione e l’inciviltà dei residenti. Una disquisizione vecchia come quella su cosa c’è prima tra l’uovo e la gallina. Cambiando strade il senso del racconto resta lo stesso. Le lamentele non riguardano solo le zone periferiche della città. Non che qui possano essere giustificate defaiances di ogni tipo, ma almeno dietro la scusa della lontananza da occhi indiscreti si potrebbe annidare il tarlo dell’incuranza e del menefreghismo di chi sporca perché sa di non poter mai essere visto, malgrado le tanto decantate fototrappole.
Qui siamo in zone diventate quasi centrali, dove lo sporco sembra essere più il segnale palese di una trascuratezza generale che riguarda l’organizzazione stessa del servizio.
‘Abito in Via Tasselli, la strada perpendicolare a quella dove abita il signore. Siamo amici da tempo e ci incontriamo la mattina per una passeggiata. Qui va sempre peggio. Non passa uno spazzino da settimane. Mi chiedo: che fine fanno tutti i soldi che paghiamo?’
Che la situazione stia quasi sfuggendo di mano l’ha capito anche l’Amministrazione Comunale che, sul finire dell’anno, ha rimodulato con la ditta che si occupa del servizio sia il capitolato che le incombenze economiche. Serviva qualcosa di più e di diverso e sembra che si stia andando verso l’implementazione di alcuni servizi. Ma nel frattempo l’impressione è che ci siano dei buchi organizzativi, delle falle a cui bisognerebbe porre mano da subito.
I cittadini vanno ascoltati, le segnalazioni rese pubbliche. Solo così si può migliorare il servizio e la qualità della vita di interi rioni che stentano a ritrovare quel decoro che è necessario per sentirsi parte di una comunità.
