Le chiese aperte ingannano i leccesi che pensavano di andare per ‘Sepolcri’

Cittadini alla ricerca di qualcosa che nemmeno conoscono nella giornata più importante del calendario cristiano. Nel centro storico leccese le chiese aperte hanno ingannato moltissima gente

Entrano ed escono, fanno il segno della croce e, spinti da motivazioni che sfociano nella superstizione, contano gli ingressi in chiesa affinché alla fine siano di numero dispari. Dinanzi a cotanta dabbenaggine è stato davvero spassoso assistere al vagabondaggio di coloro che con i riti religiosi hanno un rapporto a lunga distanza. Ma li abbiamo ammirati debitamente quei ‘turisti’ della Settimana Santa che cercavano cose inesistenti come i fantomatici sepolcri che altro non sono se non altari dove riporre l’eucarestia per 48 ore, dato che il Venerdì Santo la liturgia non prevede (unico caso dell’anno) la celebrazione della Messa e la consacrazione del corpo e sangue di Cristo.

Niente sepolcro, quindi (Gesù muore il giorno dopo), ma la grande festa cristiana dell’istituzione del sacerdozio e del sacramento più importante.

Nella città di Lecce, però, la novità sono le chiese aperte senza gli altari della reposizione. La gente ignora che l’altare (‘sepolcro’) viene allestito solo nelle parrocchie e quindi nel centro storico solo nella chiesa di San Matteo, nella basilica di Santa Croce e nella chiesa Cattedrale. Stop.

Eppure i leccesi e i non leccesi, in giro per le strade alla ricerca del sepolcro perduto, trovano la chiesa di Santa Chiara aperta fino a tarda ora e ci entrano, trovano aperta la chiesa di Santa Teresa, sul corso, e si affacciano dentro, fino alla basilica del Rosario, senza comprendere tuttavia che c’è solo un tempio barocco da visitare senza alcun altare da ammirare, senza pseudo sepolcro davanti al quale inginocchiarsi.

Attoniti, e a volte delusi, chiedono per sapere, “ma… il sepolcro?”. Niente, non c’è, non può esserci in una rettoria, ma solo nelle chiese parrocchiali.

Che storie. E pensiamo a chi ha contato per dispari il giro nella terza chiesa, o nella quinta, o nella settima, che poi dispari non era perché era solo una chiesa aperta, senza altare della reposizione. Un colpo geniale da parte della Chiesa di Lecce, che forse potrà servire per spazzare via la superstiziosa usanza, e far comprendere, almeno ai più volenterosi, che la fede cristiana è un’altra cosa, senza sepolcri che invece si trovano al cimitero.

Buona Pasqua!