
Dopo il tragico crollo di Firenze che ha causato la morte di cinque operai, la Cgil e la Uil hanno indetto una mobilitazione generale nazionale che toccherà anche la città di Lecce.
Nel capoluogo salentino, le segreterie territoriali di Cgil e Uil hanno organizzato per mercoledì 21 febbraio un presidio in viale XXV Luglio nei pressi della Prefettura dalle 9.30 alle 11.30, con richiesta di incontro al Prefetto Luca Rotondi per rilanciare i temi cari al sindacato:
– la piattaforma Cgil, Cisl e Uil;
– la patente a punti per le aziende appaltatrici;
– la congruità su tempi e modi di esecuzione;
– l’obbligo alla timbratura;
– le agibilità necessarie per i rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza e per i delegati di sito alla sicurezza;
– il ripristino della parità di trattamento negli appalti;
– la responsabilità dell’impresa committente;
– l’applicazione dei contratti collettivi nazionali del lavoro del settore di riferimento sottoscritti dalle organizzazioni sindacali comparativamente più rappresentative;
– la formazione obbligatoria prima di accedere nel luogo di lavoro.
Sarà l’occasione per discutere della prevenzione degli infortuni sul lavoro nel Salento, territorio che nel 2023 ha visto un calo degli infortuni sul lavoro (passati da 4.938 del 2022 a 4.352), ma allo stesso tempo un nuovo aumento degli infortuni mortali (13 in tutto nel 2023, 4 in più rispetto all’anno precedente).
‘Governo, imprese e associazioni di rappresentanza- scrivono in un comunicato la segretaria generale della Cgil Lecce, Valentina Fragassi e il coordinatore provinciale della Uil Lecce, Mauro Fioretti – passino dalle parole di cordoglio all’assunzione delle proprie responsabilità: massimo ribasso, appalti a cascata, mancanza di controlli, precarietà del lavoro sono conseguenze di scelte, non una fatalità! Si è deciso di fare cassa togliendo le risorse per gli ispettori del lavoro e la medicina per la prevenzione sul territorio’.