Stipendi uguali da 7 anni, sit-in di protesta delle guardie giurate. I sindacati: “Lavoratori a rischio povertà”

Lunedì 5 settembre, dalle 10 alle 12, ci sarà un sit-in di protesta davanti alla Prefettura di Lecce per ottenere un incontro tra il Prefetto e i sindacati.

È previsto per lunedì 5 settembre il tavolo di discussione tra le associazioni datoriali ed i sindacati per parlare della situazione degli stipendi dei lavoratori della vigilanza privata e dei servizi fiduciari. Da 7 anni, infatti, nessun incremento salariale. Per l’occasione, Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl e Uiltucs-Uil hanno organizzato un sit-in di protesta, dalle ore 10 alle 12 davanti alla sede della Prefettura con l’obiettivo di ottenere un incontro tra il prefetto Maria Rosa Trio ed una delegazione di sindacalisti e lavoratori.

L’incontro con le associazioni datoriali, invece, verterà sul tentativo di trovare un’intesa sul rinnovo del Contratto collettivo nazionale di Lavoro. L’ultimo adeguamento contrattuale è fermo a marzo 2016, ma nel frattempo tra pandemia e guerra in Ucraina, rincari e prezzi alle stelle dell’energia, il livello di retribuzione garantito allora è oggi insufficiente a portare avanti una famiglia.

Come riportato dai sindacati, un lavoratore della vigilanza privata percepisce una paga base compresa tra 1.072 (livello base) e 1.694 euro lordi (primo livello). La retribuzione mensile di un addetto ai servizi fiduciari varia invece tra 814 e 1.492 euro

Le richieste

Al rappresentante territoriale del governo, lavoratori e sindacati presenteranno un documento con poche e precise richieste: garanzia occupazionale in occasione del cambio di appalto; rispetto di turni e orari di lavoro, coerenti con l’esigenza di recupero psico-fisico e le norme in materia di salute e sicurezza sul lavoro; riconoscimento della professionalità, in considerazione delle caratteristiche dei siti presso i quali si deve garantire la sicurezza; aumento salariale per ridare dignità al proprio lavoro, per rispondere ai bisogni delle loro famiglie, in un periodo contraddistinto da un’impennata dei prezzi dei beni primari.



In questo articolo: