Il sindacato dei lavoratori dello Spettacolo attacca Foresio: ‘Basta eventi senza adeguati avvisi pubblici’

Il Segretario Generale del Slc Cgil di Lecce chiede a Salvemini e Foresio l’emanazione di un regolamento comunale per l’erogazione dei contributi per attività culturali e di spettacolo-La risposta dell’assessore allo Spettacolo.

Il Sindacato dei Lavoratori della Comunicazione della Cgil di Lecce chiede con urgenza al primo cittadino Carlo Salvemini e all’assessore al Turismo e allo Spettacolo Paolo Foresio l’emanazione di un regolamento comunale per l’erogazione dei contributi per attività culturali e di spettacolo. Un attacco forte quello del Segretario Generale del Slc, Tommaso Moscara, che sembra lanciare un monito che viene dallo scontento di molti operatori del settore.

“Non è più tollerabile che si organizzino manifestazioni di carattere culturale senza adeguati avvisi pubblici che tengano conto della normativa vigente e dei contratti collettivi nazionali di lavoro (Ccnl), del versamento contributivo e della regolarità assicurativa. Un ente amministrativo deve garantire il rispetto delle normative sul proprio territorio e dispone già di strumenti per la prevenzione e il controllo del proprio territorio. Certamente è necessario fare un’operazione di riordino e comunicazione chiara verso gli operatori e i cittadini: il sindacato è pronto a dare una mano”.

Si parla del resto di un settore che è stato messo in ginocchio dalla pandemia. I dati parlano chiaro: si fa riferimento nella provincia di Lecce, secondo stime datate (quindi in difetto e non in eccesso) ad oltre 500 operatori professionali e altrettanti (o anche più) operatori amatoriali. Secondo le proiezioni della Siae questi lavoratori hanno perso nel biennio 2019-2021 tra il 70 e l’ 80% degli incassi. Il tutto a fronte di ristori che non hanno raggiunto tutti e non sono stati certamente sufficienti a tenere in piedi le strutture e a garantire un reddito a tutti i lavoratori.

“Dobbiamo essere coscienti – prosegue nella sua nota Moscara – che si stanno disperdendo enormi risorse e competenze di professionisti costretti a reinventarsi per non vivere di stenti”.

Insomma l’attacco all’ente pubblico è chiaro: non si possono dare fondi pubblici, in un momento particolarmente delicato come questo, senza emanare avvisi e gare pubbliche adeguati. Non si possono organizzare eventi affidandoli direttamente ad operatori culturali che non rispetterebbero le regole contributive ed in generale il contratto nazionale del lavoro.

Un’accusa pesante quella della Cgil finalizzata all’adozione del Regolamento utile all’Amministrazione Comunale per acquisire finanziamenti, per dotare la città di un Albo comunale degli operatori culturali e di spettacolo, per istituire una commissione presieduta da esperti con membri interni ed esterni all’amministrazione per la valutazione delle istanze, per regolare la concessione degli spazi e dei patrocini, per istituire un osservatorio permanente che dovrà valutare periodicamente il corretto funzionamento e avanzare proposte di correttivi.

“Sollecitiamo il sindaco e l’assessore allo Spettacolo del Comune di Lecce – conclude il Sindacato dei Lavoratori della Comunicazione – da cui siamo partiti quale capoluogo per avviare il confronto, a dare seguito alle intenzioni proclamate di discutere un regolamento comunale, con le strutture, le associazioni e le rappresentanze del comparto, per non escludere nessuno e garantire anche alle realtà più piccole di continuare a tessere il grande arazzo culturale che può dare un valore aggiunto non solo a chi visita da turista il territorio ma soprattutto a chi lo abita”.

La replica di Foresio

A stretto giro arriva la risposta dell’Assessore allo Spettacolo del capoluogo, Paolo Foresio: «La bozza di regolamento comunale per l’erogazione dei contributi per attività culturali e di spettacolo non giace da nessuna parte, è sulla mia scrivania, modificata rispetto alla copia trasmessa e necessita di un’ulteriore revisione prima di raggiungere la sua forma definitiva per essere quanto più funzionale possibile. Ho fatto con la Cgil diversi incontri on line dedicati al tema, leggendo gli articoli uno ad uno, e l’ultima volta – se non erro a luglio – ci siamo riaggiornati dopo il periodo, per tutti molto intenso, dell’estate. Resto, quindi, molto perplesso dai toni usati da Moscara tanto più che la Slc Cgil ha proposto alla nostra amministrazione lo stesso schema di regolamento adottato a Bari, che, a dire della stessa Cgil, ha evidenziato problemi e criticità che bisogna correggere. Nello specifico, come ho ribadito più volte anche allo stesso Moscara, non si può chiedere a un Comune di svolgere un ruolo di controllore di regolarità contributive o assicurative, che è prerogativa di altri enti preposti a questo scopo. I Comuni parlano, in questo settore specifico, a una platea di soggetti molto ampia che va dalle imprese culturali strutturate alle associazioni e anche alle semplici realtà di quartiere. Il regolamento che adotteremo a Lecce deve rispondere a tutte le esigenze e non tenere fuori nessuno. Ragione per la quale stiamo ancora lavorando sulla bozza che deve essere tarata sulle specificità di Lecce e non essere un copia-incolla della proposta “studiata sull’esperienza delle grandi città metropolitane”. Rispetto, poi, a cosa serva e a cosa debba fare l’Amministrazione, qui non siamo all’anno zero e, per fare un esempio, Moscara dovrebbe sapere che il regolamento sulla concessione degli spazi pubblici esiste già ed è pienamente attivo.

Il tavolo tecnico, quindi, sarà convocato quando avremo una bozza condivisa e condivisibile, spero comunque molto presto. Da parte nostra non ci sono pregiudizi, anzi, da subito abbiamo manifestato disponibilità a dotarci dello strumento. L’interlocuzione va bene, anzi benissimo, ma le fughe in avanti o le forzature non troveranno alcuna sponda con questa amministrazione».



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