Slittano le attività di Tap in mare… ma soltanto per il maltempo

A causa delle avverse condizioni marine, la nave posatubi non può arrivare a San Foca. Lo stop arriva paradossalmente all’indomani delle proteste.

L’eco di quanto accaduto ieri a Melendugno non si placa e certo non si placherà nel giro di poco tempo. La notizia della dura manifestazione No Tap ha avuto una notevole ribalta nazionale.

A fare notizia oggi, però, non sono le contestazioni e il dibattito acceso che si è aperto con la ministra Barbara Lezzi, quanto l’interruzione delle attività propedeutiche alla realizzazione del gasdotto.

Come ha battuto l’Ansa pochi minuti fa, la nave posatubi di Saipem, Adhémar de Saint-Venant – lunga 95 metri, da 6200 tonnellate – è attraccata al porto di Brindisi da giorni, ma non può salpare a causa delle condizioni meteo avverse.

Il forte vento di Scirocco che si sta abbattendo con violente folate sul territorio salentino e sta ingrossando il mare già dalla giornata di sabato scorso, non permette l’attracco a San Foca. Lavori fermi, quindi.

I lavori

L’imbarcazione ha il compito di installare il palancolato sul fondale in località San Basilio, a San Foca, dove sarà realizzato il punto di uscita del microtunnel del gasdotto.

Per questa mattina era previsto anche l’arrivo da Otranto della “Sara T”, l’imbarcazione che dovrà posizionare boe e sensori per i monitoraggi ambientali sul punto di uscita a mare del microtunnel.

L’ specchio acqueo interessato è stato interdetto a qualsiasi attività da un’ordinanza della Capitaneria di Porto fino al 30 dicembre prossimo.

Quasi un segno del destino, come se la furia del vento faccia da sponda alla rabbia di chi quell’opera proprio non la vuole, di chi la considera una ferita che mai si rimarginerà. Ma tant’è. Il ballo della politica ce lo ha raccontato: i lavori proseguiranno come da protocollo. Non appena si placano gli Elementi.



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