Ucraina, il crocifisso e la Madonna alla finestra di piazza Duomo per ricordare il dolore delle mamme che perdono un figlio

Sono una ‘preghiera’ per l’Ucraina le statue in cartapesta che si scorgono dalle finestre dell’episcopio. Un modo per ricordare il dolore di tutte le mamme che perdono un figlio

La guerra in Ucraina ha ‘unito’ il mondo che condanna l’attacco di Putin alla nazione guidata da Zelensky che ha incoraggiato il popolo alla resistenza. Non ci sono solo i bombardamenti, le città distrutte, gli ospedali e i palazzi colpiti, la ‘battaglia’ riguarda anche un popolo che ha messo in valigia poche cose essenziali e ha cercato di mettersi in salvo, a volte non riuscendoci. Ci sono bambini lasciati da soli, con un numero di telefono scritto su una mano, che camminano per chilometri lontano dalle sirene, dai frastuoni.

Tante le iniziative di solidarietà scattate per aiutare l’Ucraina e per chi crede nella forza della preghiera Mons. Michele Seccia, Arcivescovo di Lecce ha deciso di far affacciare dalla finestra due statue di cartapesta, il Crocifisso e l’Addolorata, doni dell’artista della leccese Marcella Donno.

Le monumentali statue si scorgono, da qualche giorno, dietro le vetrate dell’episcopio. «Ho pensato di rendere visibili le due statue – commenta Mons. Seccia – non solo per ricordare a chiunque le scorga cosa significhi per una madre soffrire mentre il figlio muore in una maniera così cruenta, ma anche per non dimenticare il dolore delle mamme ucraine e di tutti i popoli che vivono gli orrori delle guerre e invitare alla preghiera perché il cuore di ogni uomo riscopra il valore della pace».

Non è nuova la Donno a gesti di generosità come quest’ultimo, convinta com’è che la bellezza e l’arte avvicinano a Dio. Come si ricorderà, infatti, già nell’agosto del 2020, l’artista della cartapesta leccese aveva donato a mons. Seccia una statua di Sant’Oronzo, dell’altezza di circa 3 metri, oggi esposta permanentemente nella Sala del Trono dell’arcivescovado. Si era all’indomani della prima ondata della pandemia e già in quell’occasione l’artista volle offrire il simulacro a devozione del patrono affinché proteggesse la città e il mondo intero dal pericolo del contagio.

A distanza di meno di due anni la guerra in Ucraina, l’ha mossa ancora una volta a fare omaggio di due altre espressioni della religiosità popolare ben rappresentata dalla tradizione della cartapesta leccese. Maria ai piedi della Croce, icona del dolore. Come il popolo ucraino oggi sofferente e in fuga dalla sua terra per sfuggire al massacro.

L’arcivescovo, com’è suo solito, non si è limitato ad accogliere e a ringraziare per il gradito omaggio. Lo ha voluto condividere con la città e con tutti coloro che, passando da Piazza Duomo e guardando le due statue, possano rivolgere al Signore, per intercessione di Maria, una preghiera per la pace nel mondo e, in questo momento particolare, perché possano tacere le armi in Ucraina.



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