275, l’Avvocato Quinto lancia l’allarme: “Si sta creando confusione. C’è il rischio di annullare il procedimento”

Il legale leccese prospetta il pericolo che si possano determinare gli stessi errori del 2006, quando il progetto approvato dal CIPE fu modificato per l’intervento degli enti territoriali che comportarono l’annullamento del procedimento da parte di Anac.

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La vicenda della 275, di cui da anni ci si occupa ampiamente, registra un fatto nuovo.

Dopo l’invio di una “bozza” di parere espresso dal Consiglio dei Lavori Pubblici su un progetto generale, che dovrebbe essere un progetto stralcio dell’opera strategica di interesse nazionale del corridoio adriatico sino a Leuca e dopo i rilievi, le osservazioni e le raccomandazioni espressi dallo stesso Consiglio, meritevoli di approfondimento, c’è stata una lettera del Presidente della Provincia di Lecce, in data 15 maggio, che ha espresso il proprio assenso sul progetto “anche a seguito di consultazione per le vie brevi dei comuni interessati”.

Su richiesta di un Comune l’Avvocato Pietro Quinto, che ben conosce le vicende della 275 avendo partecipato a lungo contenzioso giurisdizionale sulla fattibilità dell’opera, ha espresso notevoli perplessità sulla iniziativa della Provincia atteso che non è possibile esprimere un voto vincolante, quello dei Comuni, a mezzo di consultazione verbale.

A questo punto la Provincia ha redatto una seconda lettera in data 18 maggio, con la quale, facendo seguito alla precedente nota “si conferma il contenuto in linea generale della stessa” e però richiede una proroga del termine di 10 giorni, per una migliore specificazione e condivisione del voto di competenza sia della Provincia che dei Comuni.

In proposito il legale leccese rileva che, a parte la contraddittorietà delle due note, atteso che la seconda conferma il contenuto della prima, rimangono irrisolti due problemi fondamentali.

Il primo è che la “bozza” di parere del Consiglio Superiore si riferisce a un progetto che non può ritenersi definitivo per esplicita ammissione del Consiglio. E non è possibile completare un progetto generale incompleto con un progetto esecutivo. Tanto più che i Comuni non hanno a disposizione il progetto esaminato dal Consiglio Superiore e su tale progetto non sono stati acquisiti i pareri del Ministero delle Infrastrutture e del Ministero dell’Ambiente.

Il secondo problema è che il voto vincolante dei Comuni e della Provincia, per la sua natura, non può essere espresso dalla persona del Presidente e dei Sindaci. Un voto vincolante è la massima espressione della volontà politica dell’Ente e richiede una formale deliberazione degli organi rappresentativi.

L’Avvocato Quinto ha espresso la preoccupazione che la confusione che si sta determinando sulla progettazione della 275, che peraltro si atteggia come un progetto stralcio di un progetto (quello sino a Leuca che caratterizza l’opera strategica di interesse nazionale) allo stato inesistente, possa determinare i medesimi errori commessi nel 2006, allorquando il progetto approvato dal CIPE (Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica) fu modificato per l’intervento degli enti territoriali. Le modifiche sopravvenute comportarono la illegittimità della procedura di gara e l’annullamento dell’intero procedimento da parte di ANAC (Autorità Nazionale Anticorruzione).



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