Cambio di gestione per l’asilo nido “Ilaria Alpi” ma taglio in busta paga. Insorgono i sindacati

A partire da gennaio, con la nuova gestione, le lavoratrici dell’asilo nido, di proprietà del comune di Lecce, avranno 300 euro in meno in busta paga.

300 euro in meno in busta paga, a partire da gennaio 2023. È questo il regalo di inizio anno che 14 lavoratrici (10 educatrici, 3 ausiliari e 1 cuoca) dell’asilo nido “Ilaria Alpi” di Lecce riceveranno a causa del cambio di gestione della struttura, di proprietà del comune, che passerà alla nuova società, la Cooperativa sociale Gialla, vincitrice dell’appalto.

Stato di agitazione per le lavoratrici che sono pronte allo sciopero. A raccogliere la protesta sono i sindacati Fp Cgil, Uiltucs e Ugl Terziario di Lecce, che ora chiedono l’intervento del Prefetto.

Fp Cgil, Uiltucs e Ugl Terziario: dallo stato di agitazione allo sciopero

“Da tempo abbiamo sollevato il problema e tentato una mediazione con il Comune e il nuovo gestore, senza ottenere risposte adeguate”, dicono i Segretari provinciali dei tre sindacati di categoria, Mino Malorgio (Fp Cgil), Antonella Perrone (Uiltucs) e Maurizio Lezzi (Ugl Terziario). “Quel che più indigna – spiegano – è che la nuova cooperativa ha fatto ricorso all’applicazione di un contratto di lavoro diverso per le dipendenti, il CCNL per le scuole laiche Aninsai, che prevede una retribuzione nettamente più bassa rispetto a quella prevista dal CCNL per cooperative sociali. Questa scelta ha consentito al nuovo gestore di aggiudicarsi la gara con un progetto che prevede anche il rinnovamento degli arredi dell’asilo”.

L’asilo “Ilaria Alpi” conta circa 60 iscritti ma a causa delle proteste, sottolineano i sindacati, rischia di non riaprire a gennaio. “Non si può consentire alle aziende di mettere le mani in tasca ai lavoratori – rimarcano Malorgio, Perrone e Lezzi – presentando progetti migliorativi, in questo caso di rinnovamento degli arredi della struttura, che vengono finanziati con i soldi delle lavoratrici. A questo punto – concludono – chiediamo che l’Amministrazione comunale sia dalla nostra parte, perché andremo avanti a oltranza con lo stato di agitazione finché non verremo ascoltati”.

La posizione di Fp Cisl

«Il nido comunale nasce come sostegno a famiglie sprovviste di un patrimonio capiente. I servizi pubblici, ivi compresi anche i nidi, costituiscono uno strumento di prevenzione a servizio dell’intera collettività. Non dimentichiamolo mai!»

Così la Coordinatrice Provinciale del Settore Educativo Scolastico della Cisl Fp, Addolorata Giumentaro che è intervenuta con una nota sulla vicenda dell’Asilo Nido Ilaria Alpi.

‘L’estinzione della figura del nido comunale può causare un rallentamento in termini di inserimento sociale a svantaggio di una porzione considerevole dei soggetti interessati. Tuttavia,la triste vicenda a cui sembra essere condannato il nido ‘Ilaria Alpi’ di Lecce non può essere sottaciuta. Non lo meritano i piccoli che lo frequentano e le loro famiglie. Ma non lo meritano, al pari, nemmeno la dignità e la
professionalità delle educatrici a cui, nel passaggio di gestione ad una nuova cooperativa, è stato proposto un contratto che prevede la riduzione di stipendio di quasi 300 euro. Davvero inammissibile! E questo la Fp Cisl lo pensa da sempre, dal momento che è impensabile che lavoratori che svolgono
le stesse mansioni con la stessa professionalità possano avere stipendi diversi a seconda che la gestione sia pubblica o privata. Sarebbe un regresso a cui siamo certi nessuno potrà dare davvero seguito se ha a cuore quelle lavoratrici, quelle famiglie e i loro piccoli’.