La Didattica Digitale Integrata è valida, il Tar respinge il ricorso contro l’ordinanza della Regione

Il Tribunale Amministrativo Regionale ha respinto il ricorso presentato dal Codacons Lecce e otto genitori contro l’ordinanza sulla scuola che resterà in vigore fino al 15 gennaio

Nella discussione tra chi è favorevole alla didattica a distanza per evitare il rischio di contagio tra i banchi di scuola e chi è contrario a continuare le lezioni online, su cui in questi mesi non è stato trovato un punto di incontro, l’ultima parola è stata scritta dal Tar di Puglia, interpellata dal Codacons di Lecce e da otto genitori di studenti pugliesi che avevano bussato alla porta del Tribunale amministrativo per chiedere la sospensione dell’ordinanza con la quale la Regione Puglia aveva disposto la Didattica Digitale Integrata per tutte le scuole di ogni ordine e grado fino al 15 gennaio (prevedendo però la possibilità per le famiglie degli alunni delle scuole elementari e medie, che ne facevano esplicita richiesta ai presidi, di scegliere la frequenza in presenza. Il Tar ha rigettato il ricorso presentato dall’associazione, rappresentata dall’avvocato Luisa Carpentieri e, come detto, da otto genitori di studenti pugliesi.

Il passo forse più importante è quello secondo cui  «non sussiste un danno grave e irreparabile da prevenire o a cui porre rimedio in via di urgenza, anche in considerazione del breve periodo di vigenza dell’ordinanza».

E poi ai genitori degli studenti delle elementari e medie è stata data la possibilità di scegliere se mandare i figli in classe. Nel decreto del presidente Orazio Ciliberti è spiegato che «il riconoscimento di tale opzione sia sufficiente a garantire per i minori di 14 anni la didattica in presenza alle famiglie che lo richiedano per i propri figli, mentre per gli adolescenti di età superiore ai 14 anni la didattica a distanza e quella integrata parrebbero più agevolmente praticabili, data la maggiore dimestichezza di quegli adolescenti con i mezzi telematici e la migliore organizzazione delle scuole superiori nel somministrare lezioni online».

L’udienza di merito è fissata al 3 febbraio.

«Ne prendiamo atto e rispettiamo la decisione pur nella assoluta consapevolezza che la nostra azione aveva ed ha come unico scopo l’interesse degli studenti pugliesi ed il loro diritto a ricevere una istruzione completa così come previsto dalla Costituzione della Repubblica. Lo Stato ha un preciso obbligo verso di loro garantire una istruzione completa ed in piena sicurezza. Il recente Decreto Legge lo prevede espressamente solo Emiliano ancora persiste con una linea che appare oggi più di ieri assolutamente incomprensibile» scrivono da Codacons convinti, dal canto loro, che siano i numeri a parlare. Tra gli altri i dati dell’ISS secondo cui nelle scuole pugliesi i contagi sono stati bassissimi fino a dicembre, e quindi il rischio di focolai è di conseguenza altrettanto basso.

«Abbiamo letto accorati appelli a tenere i figli a casa e altrettanto accorati appelli a uscire da casa per fare compere per sostenere l’economia. I danni economici che sta portando la pandemia sono sotto gli occhi di tutti, i danni al nostro patrimonio culturale, alle future generazioni li vedremo fra anni. Sono tutte cose ugualmente importanti, ma pare che per alcuni governanti non sia così» concludono da Codacons Lecce secondo cui, nella “guerra tra fazioni, a farne le spese sono gli studenti”.



In questo articolo: