“Taurino muori”. Messaggio offensivo contro il sindaco di Trepuzzi, ‘reo’ di aver chiuso il boschetto

Una scritta offensiva contro il sindaco Giuseppe Taurino è comparsa sulla staccionata del boschetto di Trepuzzi. Forse un ‘messaggio’ dopo la scelta di chiuderlo

«Taurino muori». È questa la scritta comparsa nottetempo sulla staccionata del boschetto di Trepuzzi. Un messaggio minaccioso e offensivo contro il Sindaco, Giuseppe Taurino. Il mittente? Qualcuno senza volto, né nome che non ha gradito la scelta del primo cittadino di chiudere quello spazio verde della città.

Non è stato il primo amministratore, né sarà l’ultimo a rendere off-limits parchi, pinete e giardini per evitare la diffusione del Coronavirus. È  una decisione necessaria in piena emergenza e determinante per ‘spezzare’ la catena dei contagi, anzi tassativa vista l’indisciplina di tanti, per nulla inclini ad accettare le misure restrittive contenute nel decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri che invita a stare a casa, a limitare le ‘passeggiate’ allo stretto necessario.

Lasciare aperti i cancelli significava dare la possibilità di creare ‘assembramenti’, capannelli di persone che passeggiano o fanno sport. E in questo momento non è possibile, con un sistema sanitario allo stremo e una Italia intera in difficoltà.

A denunciare l’accaduto, su facebook, è stato il Presidente del Consiglio Comunale del Comune di Trepuzzi, Alessandro Capodieci che ha voluto condannare il gesto ed esprimere la sua solidarietà al primo cittadino. 
«Grazie Sindaco – si legge nel post – perché soprattutto in questi giorni di profonda difficoltà e preoccupazione, hai fatto sentire forte la tua presenza, prendendo anche decisioni coraggiose.
Pertanto, mi sento in dovere di ribadirti la mia piena fiducia in tutto quello che stai facendo perché so che lo fai per il bene dei tuoi concittadini. Andiamo avanti così Sindaco, andrà tutto bene».

Certo, questi gesti non aiutano. Non c’è solo la gravità dell’offesa – in un periodo in cui ogni conferenza della Protezione civile è un bollettino di guerra, con il numero dei morti che cresce – ma anche l’amarezza e delusione di fronte a  quella (piccola) fetta di persone che ancora non hanno capito la gravità della situazione. Ribellarsi con una scritta ad un parchetto chiuso non va bene in un momento in cui dovrebbero essere i cittadini a chiedere interventi del genere per evitare l’aumento del numero dei malati.



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