Verso il virtuale: dal credito digitale al crypto fashion

Ormai l’esperienza della dematerializzazione della realtà è un dato di fatto: dal denaro digitale ai tour guidati nei musei, passando per gli eSport e per la mania degli avatar

Il nuovo millennio ha spalancato le porte alla tecnologia applicata alla vita di tutti i giorni, da quella pratica alla sfera ludica ed esperienziale.                                                          

 Il virtuale, nello specifico, si è progressivamente imposto come concetto e come pratica in tutte le attività della realtà quotidiana, dalla gestione del denaro all’entertainment. Se già la digitalizzazione – dall’e-commerce ai servizi online – mantiene comunque una qualche connessione con la realtà fisica, l’esperienza del virtuale, in senso stretto, è invece sostitutiva – fino al limite finora sperimentato dalla scienza – di quella reale, e questo aspetto ha investito i più svariati campi di attività.

L’esempio maggiore viene dal denaro. Se già il sistema Bancomat/Pos aveva attivato un primo sgancio dalla moneta cartacea, poi proseguito con l’introduzione delle carte di credito digitali e ancora con i wallet e gli e-wallet, le app e i QR code di pagamento, questi sistemi comunque mantengono, alla propria base, il concetto di “moneta fisica”, divenendo veicoli per effettuare transazioni incentrate di fatto, sul contante disponibile.

La realtà del denaro virtuale ha però anche una sua natura del tutto dematerializzata, e alcuni esempi possono aiutare a chiarire questo importante concetto.

Il primo riguarda la rivoluzione Bitcoin. La criptovaluta, nata nel 2009 e poi seguita “a cascata” da da Litecoin, Ethereum e gli altri, fonda il proprio funzionamento sulla volatilità della domanda e dell’offerta e sulle loro intersezioni tramite tecnologia “peer-to-peer”, non essendo di fatto una moneta vera e propria e non essendo collegata a banche o istituti finanziari centrali.

Anche altre esperienze del tutto diverse, tuttavia, hanno applicato l’idea di soldi virtuali alla Rete: si pensi ai programmi “cashback”, che consentono di accumulare rimborsi nel commercio elettronico ma che poi, al momento del riscatto, possono trasformare il credito in sconti diretti o sgravi/agevolazioni sui servizi.

Nel popolare campo dell’entertainment, l’esempio più immediato viene invece dal mondo del gioco a distanza, e in particolare dai casinò, dove, a differenza delle slot online con soldi veri – quelle proposte dai maggiori operatori legali online – esistono anche le modalità demo, dove il credito esiste, ma non è reale e non è prelevabile, e viene utilizzato soltanto per provare il gioco, senza opportunità di vincita.

In realtà anche i bonus senza deposito in denaro offerti dai concessionari hanno questa funzione, ma richiedono comunque una registrazione al servizio e, in questo senso, ricordano le prove gratuite a tempo dei videogiochi e delle piattaforme videoludiche in streaming.

Il riferimento al campo entertainment consente ora di parlare di un altro tipo di esperienza virtuale sempre più diffusa, quella degli eSport, forme di gaming competitivo del tutto elettroniche e forti delle modalità tecnologiche di trasmissione in streaming, che sono arrivati a fatturati milionari in tutto il mondo.

Il vero compimento del virtuale si è però avuto con la nascita del metaverso, la realtà parallela aumentata che connette mondi 3D del tutto indipendenti da quelli reali. La popolarità del fenomeno è talmente viva che, dopo l’esperienza delle vendite in criptovalute da parte dei più prestigiosi brand di moda, ha ulteriormente alimentato il trend del fashion crypto con la tendenza alla compravendita dei vestiti per avatar, lanciata in quel della piattaforma Decentraland, proprio in collaborazione con case come Gucci e Vuitton.

Anche l’universo della cultura però, non ha saputo resistere al boom del virtuale.

Se non tutti possono permettersi una visita al museo e lo spostamento in una grande città, oggi la Rete offre l’opportunità a tutti gli amanti dell’arte e dei musei di godere di tour virtuali museali interattivi all’interno delle sale dove sono contenute le opere d’arte più famose al mondo, dal Louvre agli Uffizi, fino ai musei minori, ma anche tra i monumenti delle maggiori città d’arte del pianeta. Le visite, a cui si può accedere dal sito dei singoli musei, possono anche essere guidate e, sebbene non restituiscano appieno la meraviglia dell’esperienza in sede, vero è che rappresentano una curiosa alternativa, che peraltro consente ai musei di restare aperti e visitabili in caso di chiusure, come ad esempio per una ristrutturazione o per un restyling.

(Photo by Kelvin Han on Unsplash)