Scuola, ultimo capitolo: si torna in classe. Alle superiori fino al 50%

Il Governatore Michele Emiliano ha firmato una nuova ordinanza sulla scuola dopo che il Tar di Bari aveva sospeso quella che imponeva la Didattica Digitale integrata al 100%

emiliano sanità

Le lancette dell’orologio avevano da poco segnato mezzanotte, quando il Governatore Michele Emiliano ha firmato la nuova ordinanza sulla scuola, la numero 58, dopo che il Tar di Bari aveva consentito il ritorno in classe ritenendo il provvedimento precedente non coerente con la zona gialla e con le motivazioni per cui era stato scritto. È notte, si brancola nel buio, gli istituti attendono indicazioni su come comportarsi mentre le famiglie non sanno ancora se i figli potranno tornare tra i banchi o restare a casa. E il nuovo testo non aiuta a fare chiarezza o meglio . Resta, come si legge al punto uno, la didattica digitale integrata al 100% con le eccezioni (le lezioni sono ammesse, ad esempio,  per mantenere una relazione educativa che realizzi l’inclusione scolastica degli alunni con disabilità e con bisogni educativi speciali, garantendo il collegamento online con gli alunni della classe che sono in Ddi).

Il punto 2 e 3  è riservato agli alunni che non hanno la possibilità di partecipare alla didattica digitale integrata. Per Come disposto nell’ordinanza se frequentano le scuole dell’infanzia, elementari e medie e i CPIA devono essere  ammessi in presenza. Lezioni in classe anche per gli studenti delle scuole secondarie di secondo grado ammettono, ma la presenza non deve superare il limite del 50%. Cambia poco insomma.  Prima valeva per gli istituti di ogni ordine e grado, ora cade per materne, elementari e medie e resta solo per licei, tecnici e professionali.

In poche parole con la nuova ordinanza, il Presidente Emiliano ha difeso a spada tratta le sue scelte. Anche se in Puglia la curva disegnata dai contagi sta mostrando nelle ultime settimane un andamento verso il basso incoraggiante, dopo gli effetti delle festività natalizie che avevano pesato sulla conta dei nuovi casi, non bisogna abbassare la guardia anche perché da almeno metà gennaio il Covid19 sembra colpire fasce di età più basse (3-5 anni, 6-10 anni e 11-13 anni, ma non 14-18 anni). Secondo il Governatore, quindi, al ritorno tra i banchi con la didattica in presenza è corrisposto un aumento dei contagi tra gli studenti. E poi c’è la variante inglese “che ormai sta sostituendo le altre meno pericolose e meno contagiose”  da  non sottovalutare e c’è da portare avanti la fase due della campagna vaccinale che tocca il mondo della scuola. Nell’orinanza viene precisato che le Asl dovranno completare il piano vaccinale anti Covid degli operatori scolastici entro il 14 marzo, giorno in cui scade.



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