‘Fimmine, libere te sti masculi senza poesia!’, la filastrocca di Miriam Perrone contro ogni violenza sulle donne

Miriam Perrone nella sua filastrocca rilancia il tema della lotta alla violenza contro le donne: ‘Liberatevi da quegli uomini senza poesia!’

Il 25 novembre è la Giornata contro la violenza sulle donne. Un momento voluto per ricordare che accanto ai numeri delle vittime, una conta ancora drammatica, si possono trovare delle storie, dei volti, dei nomi, dei racconti di chi non ce l’ha fatta e di chi, invece, è sopravvissuta riuscendo ad arrivare alla fine della strada, una via che sembra senza vie di uscita né scorciatoie. Ben vengano le panchine, le scarpe rosse lasciate sull’asfalto se servono a dare un po’ di coraggio, se servono a far capire alle donne che non sono sole, che possono chiedere aiuto «prima che sia troppo tardi», che possono difendersi senza essere giudicate. ogni numero in più da questa parte, quello delle donne salvate, è uno in meno nella conta delle vittime.

A questa giornata è dedicata la poesia di Miriam Perrone. La sua filastrocca in dialetto leccese vuole essere una sorta di consiglio: ‘donne, lasciate quegli uomini che vi tarpano le ali perché sono compagni di vita senza poesia!’

Nu te istire cu li abiti curti,
sino si’ tie ca li masculi li ‘nzurti,
nu te truccare mutu,
ca sinò n’autru scaffu è sciutu.
Tu sinti mia
e nu boiu chiui te sentu parlare te fatia,
mama alla fine cussi facia.

Fimmine, libere te sti masculi senza poesia!

Traduzione
Non ti vestire con gli abiti troppo corti
altrimenti sei tu che stuzzichi gli uomini!
Non ti truccare molto
altrimenti ti meriti uno schiaffo!
E poi smettila di dire che vuoi iniziare a lavorare,
mia madre non l’ha mai fatto!
Donne, liberatevi da questi uomini senza poesia!



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