‘Vuoi passare di ruolo? Devi fare le valigie!’. Giornata di scelta per tanti docenti

Scade alle 14.00 la possibilità di inoltrare domanda al Ministero da parte dei docenti inseriti nella graduatoria a esaurimento. Se accettano il ruolo devono accettare qualsiasi destinazione in Italia.

Per i tanti docenti inseriti nella famosa, anzi famigerata, Gae, la graduatoria a esaurimento, quella di oggi non è una giornata facile, tutt’altro: è la giornata del dubbio amletico. Che fare? Come comportarsi?

Già, perché alle 14.00 scade la domanda, da presentarsi o meno, nei confronti del quesito dinanzi al quale li ha posti il Governo Renzi: che fai? Accetti di diventare docente di ruolo davanti al rischio concreto, quasi una certezza, di essere sbattuto geograficamente lontano da casa, oppure non presenti alcuna domanda, rimani in Gae e ti consegni ancora al precariato con il rischio di non passare mai di ruolo?

L’interrogativo è forte per chi, avendo famiglia, corre il rischio di essere spedito in uno dei cento e più comuni d’Italia, oppure resta sul territorio ma metti una seria ipoteca sul futuro professionale.

La storia è lunga. Infatti la Corte Europea, con una sentenza, ha obbligato il Governo italiano ad assumere tutti i precari della Gae e se non lo farà sarà costretta a pagare una cospicua multa all’Europa.

Renzi, con la Legge 107 del 2015, ha trovato una sorta di compromesso all’italiana, appunto: se accetti il ruolo devi accettare contemporaneamente qualsiasi destinazione venga stabilita dal Ministero, altrimenti rimani nella graduatoria a esaurimento senza nessuna certezza di diventare docente di ruolo.

Insomma, o le valigie o il precariato, questo il bivio di fronte al quale si trovano costretti tanti docenti che speravano di avere il ruolo almeno nella regione di residenza.

Anche perché chi presenta la domanda e poi non accetta il ruolo per una sede troppo lontana, subirà il taglio da tutte le graduatorie.

Un conto, infatti, è sobbarcarsi qualche centinaio di km di spostamento, ben altro passare alle cifre con tre zeri.

I docenti non ci stanno e hanno intrapreso una battaglia, anche se la dead line delle 14.00 rimane pendente come una ghigliottina sul destino di tante persone.

Inutile negare che siano soprattutto i residenti al Sud, la maggioranza, a dover mettere in conto di fare le valigie, anche se il sistema nazionale non guarda in faccia nessuno e potrebbe spostare un piemontese in Puglia e un pugliese in Piemonte. Così dicono i docenti sul piede di guerra, facendo capire che anche quest’anno non sarà una stagione facile per la scuola italiana.



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