Xylella fastidiosa. Duecento ricercatori a Gallipoli per ‘discutere’ degli ulivi malati

Duecento ricercatori provenienti da diverse nazioni si sono dati appuntamento a Gallipoli e Locorotondo per l’«International Symposium on the European outbreak of Xylella fastidiosa in olive». Capone ‘è molto più di un semplice convegno’.

Dal Brasile, Stati Uniti, Messico, Argentina a Gallipoli prima e Locorotondo poi. Oltre 200 ricercatori provenienti da venti nazioni diverse si sono dati appuntamento  dal 21 al 24 ottobre per l’«International Symposium on the European outbreak of Xylella fastidiosa in olive», una serie di iniziative scientifiche dedicate alla comprensione della patologia che sta provocando la moria degli ulivi nel Salento. Quello del batterio killer, che attaccando silenziosamente i preziosi alberi simbolo di questa terra, ha letteralmente messo in ginocchio l’agricoltura di gran parte del territorio, è un problema che ha superato i confini locali. Da tempo, infatti, ha assunto i contorni di un’emergenza che è necessario affrontare nel più breve tempo possibile non solo per evitare che altri  ulivi, autentici monumenti naturali che si snodano sulla terra rossa, vengano “intaccati” ma anche per scongiurare il diffondersi del batterio. Tutta l’Europa, infatti, sta con il fiato sospeso e i riflettori puntati sui comuni della fascia ionica maggiormente colpiti, soprattutto dopo che il “National Plant Protection” Olandese ha comunicato alle autorità competenti della Commissione europea l’intercettazione in Olanda di piante ornamentali provenienti dal Costa Rica, risultate infette da Xylella fastidiosa.

Insomma, come fa notare anche Salvatore Capone, parlamentare del Partito Democratico la quattro giorni che si apre domani a Gallipoli, per concludersi a Locorotondo, sulle cause della Xylella fastidiosa e sul modo di contrastarla è molto di più di un semplice convegno.  Soprattutto se mira a fare il punto sia sulle conoscenze del patogeno sia sulla ricerca di eventuali soluzioni.

«Chiamando a raccolta la comunità scientifica internazionale – si legge nella nota a firma di Salvatore Capone – si sottolinea come questo non sia un problema solo del Salento e come nel nostro territorio possono essere individuate e messe a regime strategie eccellenza a contrasto di questa temibile patologia. D’altra parte non è un caso se nel Protocollo definito presso il Ministero delle Politiche Agricole la costituzione di una task force scientifica sia stata così ostinatamente perseguita, individuandola come uno dei presidi più efficaci per contrastare in modo serio e durevole la patologia che ha colpito il nostro territorio».

«Fermo restando l’esigenza della nomina di un Commissario straordinario – conclude Capone – è evidente come la lotta alla Xylella abbia bisogno di una molteplicità di attori e di una accelerazione sulle azioni da intraprendere, perché c’è una bellezza paesaggistica e una eccellenza economica e produttiva che non possono aspettare».



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