«Ho sentito un rumore, ma pensavo di aver colpito lo specchietto di un’auto parcheggiata. E non mi sono fermata perché non ho la patente né l’assicurazione». Sono queste le parole della donna “ricercata” dopo l’incidente stradale andato in scena a Trepuzzi e terminato con una corsa d’urgenza in Ospedale e una bella dose di paura. Questa mattina, accompagnata dall’avvocato Antonio Savoia, la conducente dell’auto che avrebbe investito il 16enne ha bussato alla porta della Caserma per raccontare agli uomini in divisa la sua versione dei fatti. Ai Carabinieri della stazione locale, la donna – una 38enne del posto – ha raccontato di aver messo insieme tutti i pezzi solo questa mattina.
Quando ha letto sui giornali che una utilitaria di colore nero aveva travolto un ragazzino e non si era fermata per soccorrerlo e chiedere aiuto ha “ricordato” che alle 20.00, mentre percorreva via Surbo in auto, aveva sentito un rumore, ma pensava di aver colpito uno specchietto retrovisore. Non un sedicenne, soccorso da alcuni testimoni e accompagnato in Ospedale in «codice rosso». Al Vito Fazzi le sue condizioni, fortunatamente, sono apparse meno preoccupanti di quelle temute per un colpo alla testa rimediato durante la caduta sull’asfalto. Colpo che gli ha provocato un trauma cranico. Dopo una notte in osservazione che ha permesso ai medici di escludere complicazioni, l’adolescente è stato dimesso.
Probabilmente era solo una questione di tempo. Gli uomini in divisa stavano già cercando indizi utili nelle telecamere di videosorveglianza installate nella zona che potevano aver ripreso il conducente dell’auto pirata. O la conducente, come poi si è scoperto.
Una volta fatta mente locale, la 38enne ha deciso di presentarsi in caserma con il suo legale per raccontare la sua versione, precisare che non aveva bevuto o assunto stupefacenti e che realmente non si è accorta del 16enne a cui ha chiesto scusa. A lui e alla sua famiglia. Per lei è scattata una denuncia a piede libero per fuga e omissione di soccorso. Bisognerà ora capire se la sua versione regge.
