Presunto voto di scambio. Il sindaco di Santa Cesarea Terme a processo per corruzione elettorale

I fatti fanno riferimento alle elezioni comunali del 10 giugno di tre anni fa. Il sindaco potrà dimostrare l’estraneità alle accuse nel corso del dibattimento

Finisce sotto processo, il sindaco di Santa Cesarea Terme accusato di corruzione elettorale.

Dopo il decreto di citazione diretta a giudizio emesso dal pubblico ministero Roberta Licci, Pasquale Bleve, 48 anni dovrà presentarsi per la prima udienza, il 15 settembre davanti al giudice della seconda sezione penale.

Il sindaco potrà dimostrare l’estraneità alle accuse nel corso del dibattimento.

Secondo l’ipotesi accusatoria, tutta da verificare, il sindaco avrebbe chiesto il voto a Filippo Rizzo, 57 anni, di Vitigliano (venne indagato in concorso) e ai suoi familiari, in favore di un consigliere di maggioranza della lista “Insieme con responsabilità” di Bleve. In cambio, quest’ultimo, avrebbe assicurato l’assunzione a tempo pieno del figlio di Rizzo, in una impresa di raccolta e smaltimento dei rifiuti urbani. Dunque, garantendogli un contratto a tempo indeterminato (in sostituzione di quello a tempo determinato). Il ragazzo venne assunto presso una ditta nel dicembre del 2018.

Le indagini, condotte dai Carabinieri della sezione operativa della Compagnia di Maglie, hanno preso il via da un esposto anonimo, a cui era stato allegato un cd con la registrazione di una telefonata.

I fatti fanno riferimento alle elezioni comunali del 10 giugno di tre anni fa, in cui Bleve era candidato alla carica di sindaco. E nel corso delle indagini sono state fatte verifiche sulle sezioni scrutinate a Santa Cesarea Terme.

Rizzo venne ascoltato durante le indagini e ha confermato il contenuto della registrazione in cui parlando con un conoscente, riferiva di essere stato contattato dal sindaco e di avere ricevuto la proposta dell’assunzione a tempo pieno del figlio, in cambio di voti. E secondo quanto sostenuto da Rizzo e riportato nell’avviso di conclusione delle indagini, l’incontro sarebbe avvenuto nella macchina del sindaco Bleve, il quale avrebbe affermato. «… poi quando facciamo la gara nuova, ti prometto, ti garantisco che il ragazzo lo inserisco nell’appalto nuovo, lo metto a tempo indeterminato quando facciamo la gara… ma tu devi votare…. vedi che devono uscire, sai, che lì…tre voti tiene e i quattro tuoi sono sette».



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