Abbandonano i rifiuti e si allontanano, le fototrappole di Nardò incastrano i primi incivili del 2019

Grazie alle fototrappole, la Polizia Locale del comune salentino ha potuto sanzionare due uomini che hanno abbandonato i loro rifiuti nella periferia della città.

Pensavano di farla franca e invece non avevano fatto i conti con le fototrappole che, ormai dal 2018, sorvegliano le strade del comune di Nardò.

Due uomini sono stati identificati mentre cercavano di disfarsi dei loro rifiuti in una strada all’estrema periferia del comune salentino. Si tratta di due casi diversi, i primi del 2019, che la Polizia Locale ha potuto individuare grazie alle riprese delle fotocamere autoalimentate. I due sporcaccioni, una volta identificati, sono stati sanzionati.

I fatti

Nel primo caso, ad essere incastrato, è stato un uomo a bordo di un furgone da lavoro che si è fermato sul bordo di una serie di terreni, dove era già abbandonato altro materiale. Una volta lì, si è disfatto di due grossi sacchi neri pieni di rifiuti, un telo di plastica e un paio di grossi scarponi, per poi allontanarsi indisturbato, pensando che tutto fosse andato liscio.

Nell’altro caso, invece, l’incivile che è stato beccato non si è preso il disturbo di fermarsi per abbandonare i rifiuti. L’uomo a bordo di un’auto a tutta velocità ha lanciato dal finestrino della vettura in corsa un sacchetto di rifiuti domestici e si è poi allontanato, senza che nessuno avesse visto niente.

Ad osservarli, però, c’erano gli occhi indiscreti delle fototrappole che hanno permesso alla Polizia Locale di punire i due colpevoli in base all’ordinanza 393/2014. Ma non è l’unica azione che gli uomini in divisa stanno portando avanti. Parallelamente, un’attività di indagine basata sugli elementi di identificazione che derivano dall’analisi dei rifiuti domestici, ha portato ad un’altra quarantina di verbali.

«L’orientamento dell’amministrazione comunale – spiega l’assessore all’Ambiente Mino Natalizio – è di punire con maggiore severità questi comportamenti e quindi con sanzioni più pesanti. La repressione non è la soluzione definitiva contro questi incivili, ma serve a far capire a tutti che non sarà più tollerato alcun gesto di questo tipo. Non sarà mai troppo tardi per capire che non è vero che una volta fuori dall’uscio di casa, la terra sotto i piedi non ci appartiene più».



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