Abusi sessuali su una 13enne? Sotto processo un “insospettabile” amico di famiglia

Secondo la Procura, la tredicenne sarebbe stata vittima, nei primi mesi del 2016, di abusi sessuali da parte di un “insospettabile” amico di famiglia. La ragazzina è stata ascoltata più volte.

Finisce sotto processo un operaio di Veglie, accusato di avere abusato di una tredicenne, portatrice di un deficit intellettivo. Il gup Giovanni Gallo, al termine dell’udienza preliminare, ha rinviato a giudizio di un 50enne, con l’accusa di violenza sessuale. L’imputato che dovrà presentarsi il 5 febbraio innanzi ai giudici in composizione collegiale per l’inizio del processo, è assistito dall’avvocato Claudio De Candia. La madre e le sorelle della ragazza, invece, si sono costituite parte civile con il legale Carlo Madaro.

Le indagini

Secondo il sostituto procuratore Stefania Mininni titolare dell’inchiesta, la giovane tredicenne, che frequenta una scuola media del suo paese, sarebbe stata vittima nei primi mesi del 2016, di abusi sessuali da parte di un “insospettabile” amico di famiglia. La ragazzina è stata ascoltata più volte, anche nell’ambito dell’incidente probatorio, e parlando del cosiddetto “zio” avrebbe mostrato un certo imbarazzo, pur non specificando di avere avuto rapporti sessuali con lui. Secondo quanto affermato dalla minore, inoltre, il 50enne la riempiva di attenzioni e regali e si sarebbe a sua volta mostrato geloso verso di lei, quando sapeva che frequentava suoi coetanei o si vestiva e truccava in maniera appariscente.

A supporto di quanto dichiarato dalla tredicenne, ci sarebbero alcuni messaggi su WhatsApp e sul suo profilo Facebook e l’acquisizione di tabulati telefonici. Le indagini presero il via, proprio dai “sospetti” sul modo di vestirsi e truccarsi, inusuali per una ragazzina di quell’età e su alcuni atteggiamenti ambigui.

Sarebbe venuto a galla come in alcune occasioni, “l’amico di famiglia” raggiungesse la minore presso la sua abitazione, restasse a casa sua per diverso tempo solo con lei (situazione però smentita dai suoi genitori).

Dalle indagini sarebbe poi emerso che la ragazzina fosse costretta ad assumere droghe ed alcool e si spostasse frequentemente in macchina assieme al 50enne. A volte,  scendeva in prossimità di pizzerie, bar ecc, mentre lui restava ad aspettarla in auto. Anche la direzione scolastica si sarebbe resa conto di certe anomalie nei comportamenti della studentessa ed erano stati allertati i servizi sociali. Sarebbero stati notati atteggiamenti piuttosto disinvolti verso alunni di sesso opposto. La ragazzina fu anche inserita in un “centro diurno”.

L’indagato, seppur coniugato, aveva in passato perso la Patria Potestà su alcuni figli e maturato una denuncia per il reato di violenza sessuale.

L’uomo fu arrestato il 1 febbraio scorso, a seguito di ordinanza di misura cautelare emessa dal gip Cinzia Vergine. Le indagini condotte dai carabinieri di Veglie, guidati dal maresciallo Matteo De Luca, si sono estese “a tutto campo”. I sospetti degli inquirenti si sono concentrati anche su altri presunti casi di violenza sessuale e chiunque fosse stata vittima di abusi è stata invitata a denunciare l’uomo.



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