Affaire Via Brenta, Cassazione dispone prescrizione del reato di falso per Naccarelli

Gli ‘ermellini’ hanno accolto il ricorso degli avvocati , in merito a cinque presunti episodi di ‘falso’. Ricordiamo che in Appello l’allora dirigente del servizio economico del Comune di Lecce venne condannato a 2 anni e 3 mesi

Acquisto in "leasing" da parte del Comune di Lecce di due immobili, snaturando un iniziale contratto d'affitto? Uno stralcio del processo sull'affaire Via Brenta si conclude con la prescrizione del reato. I giudici della quinta sezione della Corte di Cassazione hanno accolto il ricorso degli avvocati  Stefano De Francesco e Francesco De Iaco ed hanno annullato senza rinvio la sentenza di condanna della Corte di Appello, in merito a cinque presunti episodi di "falso".
  
Ricordiamo che nell'ottobre di due anni fa venne confermata in secondo grado, sebbene con una riduzione di pena, la sentenza di primo grado per Giuseppe Naccarelli. Maccarelli fu condannato a 2 anni e 3 mesi per cinque episodi di falso ( il pg D'Amato aveva chiesto 3 anni, come in primo grado), ma assolto per uno. Venne inoltre annullata l'interdizione per cinque anni dai pubblici uffici. La Corte d'Appello accolse la richiesta di risarcimento formulata dal Comune di Lecce, difensore Andrea Sambati (confermata dalla Cassazione) rigettando quella della SelmaBipiemme.
  
Intanto è in corso innanzi al collegio della seconda sezione penale presieduto dal dr. Pasquale Sansonetti (a latere Annalisa De Benedictis e Marcello Rizzo), il filone principale del processo.
  
In una scorsa udienza, il pubblico ministero Antonio De Donno ha posto una serie di domande all’allora dirigente del servizio economico del Comune di Lecce per ricostruire la vicenda dell'acquisto da parte del Comune di Lecce di due immobili. Giuseppe Naccarelli ha affermato "Dal mio punto di vista era un operazione fattibile e la rifarei. Prima della stipula del contratto, ho fatto di mia iniziativa una regolare ricerca di mercato per la scelta dei contraenti. Fui convocato in Giunta ed erano tutti presenti, anche l'allora Sindaco Adriana Poli Bortone. Io sono stato lì per una quarantina di minuti e ho mostrato le carte." Si arriva così alla delibera di dicembre con l'ok della Giunta, mentre la stipula avviene il 31 gennaio del 2006. Al termine dell'incontro tra le parti, viene approvato il contratto definitivo che ratifica il "subentro" del Comune di Lecce.
  
Già in una precedente udienza, Giuseppe Naccarelli rilasciò spontanee dichiarazioni affermando che: "La spesa per l'acquisto in leasing è riportata nello stralcio di bilancio del 2006".
La vicenda giudiziaria fa riferimento  all'acquistò in "leasing", da parte del Comune di Lecce di due immobili di Via Brenta. Secondo la ricostruzione degli inquirenti, l'iniziale contratto di affitto fu trasformato in uno di leasing, con cui il Comune si impegnava a versare un canone di due milioni e mezzo l’anno, per oltre venti anni, e una cifra di 14 milioni per il riscatto finale dei due immobili. Quella operazione sarebbe stata chiusa a un prezzo superiore rispetto a quello di mercato, a tutto vantaggio del costruttore edile Pietro Guagnano, titolare della Socoge e del venditore, la finanziaria milanese Selma Bipiemme. Il burattinaio che muoveva i fili della vicenda, sarebbe stato Buonerba, con il beneplacito  dell'ex primo cittadino di Lecce, on. Poli Bortone. Il danno subito dal Comune di Lecce per questa operazione sarebbe stato di tre milioni e 401mila euro.
  
Il processo di primo grado si concluse con la condanna di Naccarelli a tre anni per il reato di falso. Durante l'ultima udienza si assistette poi ad un colpo di scena. Il giudice evidenziò come un altro reato, quello di truffa contestato dalla pubblica accusa non fosse configurabile, riqualificandolo in concorso in abuso d’ufficio e peculato. Per questo, non era competente il tribunale monocratico ma quello collegiale. Secondo il giudice Stefano Sernia, infatti, non era possibile che Giuseppe Naccarelli, ex dirigente del servizio finanziario del Comune di Lecce, avesse agito allinsaputa dellex primo cittadino. Fu così istruito un nuovo processo, tuttora in corso con un personaggio illustre dell’amministrazione comunale leccese: l’ex sindaco Adriana sindaco Poli Bortone ma anche, oltre allo stesso Naccarelli: Massimo Buonerba, l'ex consulente legale della Poli; Ennio De Leo, ex assessore al Bilancio del Comune di Lecce, Pietro Guagnano, legale rappresentante della Socoge; Maurizio Ricercato e Fabio Mungai, rispettivamente amministratore delegato e dirigente della Selmabipiemme e Vincenzo Gallo, funzionario della stessa.



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