Tenta di disfarsi di oltre 26 grammi di marijuana, ma non riesce a farla franca. In manette 20enne gambiano

Nella mattinata di oggi il giovane è stato condannato alla pena di un anno di reclusione e alla multa di 2.000 euro, pena sospesa.

Continua l’azione di prevenzione e contrasto al traffico di sostanze stupefacenti da parte del Commissariato di Polizia di Stato di Gallipoli.

La scorsa notte gli agenti della squadra volante hanno arrestato un 20enne gambiano per il reato di detenzione ai fini dispaccio di sostanze stupefacenti.

Durante un servizio di controllo del territorio in zona Baia Verde, da settimane meta preferita della movida giovanile, gli agenti hanno notato il giovane gambiano che, alla vista della vettura griffata, ha improvvisamente cercato di eludere un controllo che, in realtà, non era ancora in atto.

Insospettiti ancor di più dall’atteggiamento del giovane che al buio non era in compagnia di alcuno e che si guardava continuamente intorno, gli agenti lo hanno fermato, nonostante il suo tentativo di allontanarsi e, condotto in Commissariato visto che era privo di documenti di riconoscimento, all’atto del controllo si è appurato che era sprovvisto  di permesso di soggiorno rispetto al quale si è accertato, a seguito di approfondimenti, che era in corso una procedura finalizzata al rilascio da parte della Questura di Ascoli Piceno di un permesso di soggiorno per motivi umanitari.

L’uomo durante l’attività di perquisizione ha anche tentato di nascondere un involucro trasparente nella mano destra, ma anche questo movimento non è sfuggito ai poliziotti che alla fine hanno rinvenuto addosso al giovane oltre 26 grammi di marijuana, suddivisi in quattro bustine trasparenti, oltre alla somma di 15,00 euro.

Il tutto è stato sequestrato e l’uomo arrestato e condotto in carcere.

Nella mattinata di oggi il giovane è stato condannato alla pena di un anno di reclusione e alla multa di 2.000 euro, pena sospesa.

Il Commissariato della “Città Bella” ha segnalato l’arresto alla Questura di Ascoli Piceno ai fini di una rivalutazione del rilascio del permesso di soggiorno per motivi umanitari che presuppone l’integrazione sul territorio in termini lavorativi, sociali e alloggiativi.



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