Una pistola e munizioni ‘da guerra’ nascosti in casa, arrestato un volto noto

Per Pio Giorgio Bove, 32enne di Parabita, si sono aperte le porte del Carcere di Lecce con l’accusa di detenzione abusiva di arma e munizionamento da guerra.

Da tempo lo tenevano d’occhio. Sempre da lontano, almeno fino alle prime luci dell’alba, quando è scattato il blitz degli uomini in divisa che si è concluso con un arresto per detenzione abusiva di arma e munizionamento da guerra.

È questa l’accusa che i Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Gallipoli hanno contestato a Pio Giorgio Bove, 32enne di Parabita con alle spalle un lungo curriculum criminale. I guai per il giovane, arrestato in flagranza di reato, sono cominciati quando i militari hanno bussato alla porta della sua abitazione, intenzionati ad effettuare un’accurata perquisizione.

Il controllo

Le lancette dell’orologio avevano da poco segnato le 5.30 quando i Carabinieri sono entrati in azione. Le “sorprese” durante il “giro” in casa non sono tardate ad arrivare. Ben nascosti nell’intercapedine del ripiano superiore del frigorifero è spuntata fuori una pistola e più di 200 proiettili che gli sono costati l’accusa di detenzione abusiva di arma e munizionamento da guerra.

Per essere precisi, è stata trovata una pistola semiautomatica beretta calibro 9 corto modello 1934, con inserito un caricatore contenente quattro proiettili incamiciati (con alta potenzialità perforante) calibro 9×17. L’arma da guerra è finita sotto sequestro insieme a 100 proiettili incamiciati calibro 9×21 inseriti in due blister di plastica, 99 proiettili calibro 9×17 non incamiciati inseriti in due blister di plastica.  37 proiettili calibro 9×17 incamiciati inseriti in un blister di plastica.

Per l’uomo, una volta concluse le formalità di rito, si sono aperte le porte della Casa Circondariale di Lecce, a disposizione del Sostituto Procuratore di turno, la dott.ssa Roberta Licci.



In questo articolo: