Era accusato di avere abusato di una giovane donna affetta da deficit all’interno di un bar. Un cliente, residente in un paese della Grecìa Salentina, è stato assolto, con la formula, “perché il fatto non costituisce reato”, al termine del processo, dall’accusa di violenza sessuale aggravata.
La sentenza è stata emessa dai giudici in composizione collegiale (presidente Fabrizio Malagnino)
In precedenza, il pm Francesca Miglietta aveva invocato la condanna a 3 anni e 4 mesi.
È stata invece accolta la richiesta di assoluzione avanzata dagli avvocati Francesca Conte e Simone Potente.
Ricordiamo che nei mesi scorsi, il cliente del bar venne rinviato a giudizio dal gup Carlo Cazzella, al termine dell’udienza preliminare. Lo stesso gup ha invece prosciolto dall’accusa il proprietario del bar, assistito dall’avvocato Fabrizio Piccinno.
Le due vittime di presunti abusi sessuali si erano costituite parte civile nel corso dell’udienza preliminare, con gli avvocati Daniela Colella e Lorena Puscio.
I fatti contestati dal pm Maria Consolata Moschettini risalgono al mese di luglio del 2013. Secondo l’accusa, il proprietario abusava delle due giovani donne affette da deficit psichico, all’interno del bar. In particolare, le invitava ad entrare nel bagno e chiudeva la porta. L’uomo, a quel punto, prima cercava di baciare al seno e di spogliare una delle due donne. Alla reazione della vittima che urlava e lo allontanava, il molestatore si sarebbe rivolto all’amica. E dopo essersi abbassato i pantaloni avrebbe cercato di costringerla a compiere atti sessuali. L’amica riusciva a divincolarsi ed a fuggire via.