Una delle accuse contestate ai proprietari di un cantiere navale salentino, “visitato” alle prime luci dell’alba dagli uomini in divisa, è quella di falsità ideologica e in atto pubblico, ipotesi di reato “legata” ad alcune costruzioni realizzate nel cantiere finito sotto i riflettori. In poche parole, la documentazione prodotta – e contestata dagli inquirenti – avrebbe avuto il fine ultimo di ottenere illegittimamente le certificazioni di sicurezza, necessarie per immettere in uso imbarcazioni che non avrebbero avuto i requisiti di legge per ottenerle.
L’operazione denominata “Cagliostro”, eseguita dai militari appartenenti all’Ufficio Circondariale Marittimo di Otranto con il personale della Capitaneria di porto di Gallipoli, ha portato anche al sequestro di diverse unità da diporto, che sarebbero state costruite senza le adeguate verifiche di sicurezza, con potenziale ed evidente pericolo per acquirenti e utilizzatori. Sono finite così le perquisizioni domiciliari e dei locali commerciali scattate a carico dei proprietari di un cantiere navale salentino dedito alla costruzione di imbarcazioni da diporto.
“Si tratta – afferma il Comandante dell’Ufficio Circondariale Marittimo di Otranto, Tenentedi Vascello (CP) Francesco Walter Di Marco – di misure operate a seguito di una complessa attività d’indagine, compiuta con lo scopo di tutelare la sicurezza della navigazione e la salvaguardia della vita umana in mare, chiaramente compromesse con l’immissione in commercio, e nell’esercizio della navigazione, delle unità sequestrate, che non rispetterebbero i requisiti minimi di certificazione e omologazione”.



