Arriva la condanna per il 44enne leccese, ma residente a Surbo, accusato di avere maltrattato la convivente e di avere dato fuoco a tre macchine. Il gup Giulia Proto, al termine del rito abbreviato, ha inflitto la pena di 2 anni e 10 mesi nei confronti di G.G. In precedenza, il pm Stefania Mininni ha invocato la condanna a 2 anni.
Il giudice ha anche disposto il risarcimento del danno ed una provvisionale di 6mila euro in favore della vittima, assistita dall’avvocato Massimo Bellini. L’imputato, invece, è difeso dall’avvocato Vincenzo Matranga e potrà proporre ricorso in Appello.
Il 44enne rispondeva dei reati di stalking e danneggiamento a seguito di incendio doloso. Non solo, anche di maltrattamenti. Secondo l’accusa, avrebbe percosso e minacciato varie volte la vittima.
Gli episodi contestati risalgono ai mesi di maggio e ottobre del 2019. L’uomo è accusato di avere colpito la convivente al braccio e in testa, bloccandole con violenza il polso. La donna fu così costretta a trasferirsi in casa dei genitori. Ed anche dopo il suo trasferimento e in seguito alla denuncia presentata dalla vittima, l’uomo l’avrebbe minacciata e perseguitata.
L’episodio clou risale al 29 ottobre scorso. Gli agenti della Questura di Lecce, sono stati chiamati in Piazzale Cuneo, nella Zona 167, dove un incendio che aveva (quasi) distrutto tre auto parcheggiate in strada. Ad appiccare il fuoco era stato il 44enne. L’uomo avrebbe tentato di dare fuoco ad una Alfa Romeo 147, di proprietà della sua ex convivente. Le fiamme sprigionate dal mezzo incendiato, però, hanno coinvolto anche gli altri veicoli vicini: una Ford Fiesta e Una Citroen C3. Necessario, quindi, l’intervento dei Vigili del Fuoco del Comando provinciale di Lecce.
Gli uomini di “Viale Grassi”, una volta sul posto, hanno domato le fiamme. La Fiesta e la C3 hanno riportato danni nella parte posteriore, mentre l’Alfa Romeo in quella anteriore.
G.G. è stato arrestato dagli uomini in divisa in applicazione della normativa denominata “Codice Rosso” e condotto in carcere. La misura era stata in seguito attenuata, ed il 44enne venne sottoposto al solo divieto di dimora, a Lecce ed a Torre Chianca. Successivamente, però, il pm chiese e ottenne dal gip Giulia Proto la misura dei domiciliari, poiché G.G. venne nuovamente denunciato, avendo importunato la sua ex compagna, in due occasioni.