Bullismo Campi, il giudice deciderà il 12 maggio se accogliere il patteggiamento per i due bulli

Sarà il Gup Michele Toriello a pronunciarsi sulla richiesta di patteggiamento a 2 anni, con sospensione delle pena, per i due presunti bulli di Campi. I loro avvocati hanno nuovamente concordato la pena con il PM ed ora sarà un altro giudice a decidere se accoglierla.

Sarà un nuovo Gup a pronunciarsi sulla richiesta di patteggiamento a  2 anni, con sospensione della pena, per i due presunti "bulli" di Campi Salentina. Gli avvocati Massimo Bellini per Riccardo Cassone e Giovanni Gabellone e Larissa Luca, per Edoardo Tauro hanno nuovamente "concordato" la pena con il pubblico ministero, Angela Rotondano.
 
Il giudice Vincenzo Brancato, sulla base dell'articolo 34 del c.p., risulta incompatibile poiché si è già pronunciato sulla precedente istanza di patteggiamento, rigettando la pena a 2 anni e 6 mesi concordata tra i difensori e il pm. La scelta è "caduta" sul dr. Michele Toriello che in base alle disposizioni tabellari dell'ufficio gup, risulta il giudice designato ad esprimersi sul nuovo patteggiamento.
 
I legali di Cassone e Tauro hanno presentato quest’ ulteriore istanza venerdì scorso (sempre subordinata alla sospensione della pena), senza chiedere le generiche, ma "appellandosi" ad un'attenuante speciale per chi ha dimostrato di collaborare e che permette di dimezzare  la pena (si richiama all'articolo 605 comma 5 n.1 e 2 sul sequestro di persona e riguarda la liberazione di un minore).
 
Cassone e Tauro, infatti, si sarebbero adoperati a liberare dalle catene il 13enne portatore di handicap psichico, dopo le varie manifestazioni denigratorie e ingiuriose ai suoi danni, come risulterebbe  dalle dichiarazioni degli stessi imputati. Proprio nelle scorse ore, invece, il gup Carlo Cazzella aveva emesso il decreto di giudizio immediato (a seguito della richiesta del pm), nei confronti di Riccardo Cassone ed Edoardo Tauro, fissando la data d'inizio del processo con il rito ordinario, al prossimo 21 aprile dinanzi al giudice monocratico della prima sezione, Silvia Minerva. 
 
Adesso la situazione è nuovamente cambiata e si attende il verdetto del nuovo gup. Ricordiamo che il 26 febbraio scorso, il giudice Vincenzo Brancato ha rigettato il patteggiamento a 2 anni e 6 mesi per ciascuno degli indagati, con la sospensione condizionale della pena. Il giudice ha motivato la decisione, anzitutto, sottolineando che i due non meritino la concessione delle attenuanti generiche. In merito all'accusa di atti persecutori, il gip specifica che si sono protratti per un anno e sono stati posti in essere fino alla data successiva al compimento, da parte degli indagati,  di 21 anni. Il giudice, poi, riteneva insussistente la presunta collaborazione mostrata in sede d'indagini, da parte dei due ragazzi, aggiungendo che "non hanno offerto alcun risarcimento”. Inoltre, secondo il gip, potevano essere contestate agli indagati anche le accuse di furto (o rapina) del telefono cellulare e la cessione di sostanza stupefacente (nel filmato i ragazzi sarebbero immortalati nell'atto di fumare uno spinello).
 
Il grave episodio di violenza, avvenne nel novembre del 2014 e fu filmato con un telefonino. Cassone e Tauro erano finiti agli arresti domiciliari con accuse pesantissime: sequestro di persona, violenza privata e persecuzione di un minorenne affetto da un handicap mentale. Il video divenuto virale su WhatsApp tra i giovani di Campi Salentina venne registrato con il cellulare da un altro ragazzo. Nel filmato, infatti, si vede chiaramente come quattro ragazzi abbiano legato il ragazzino disabile con catena e lucchetto. I "bulli" sono stati "traditi" proprio da quel video arrivato tra le mani di una compagna di classe del 13enne che ha informato la madre del ragazzino. 



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