Era stato accompagnato al Pronto Soccorso dell’Ospedale “Vito Fazzi” di Lecce per un “tentativo di violenza sessuale”. Questo, almeno, aveva raccontato ai medici che si sono trovati di fronte ad una scena “insolita”, quanto imbarazzante. Il 70enne aveva una carota incastrata nelle parti intime, raccontando a chiunque abbia chiesto spiegazioni, di essere stato aggredito da due stranieri mentre si trovava nel giardino della sua abitazione.
La versione del pensionato non ha convinto del tutto i Carabinieri, chiamati dal personale dell’Ospedale, per fare luce sullo “stupro”. Strada facendo, infatti, i militari non sono riusciti a trovare nessuna prova che confermasse quelle parole. Nessuna telecamera di videosorveglianza, installata vicino all’abitazione del pensionato, aveva immortalato due “uomini neri”. Nessun ‘testimone’ che potesse dare indicazioni utili per dare un volto agli aggressori. E anche la confessione del malcapitato ha cominciato a scricchiolare in più punti.
Il sospetto che la verità fosse un’altra è diventato sempre più forte fino a quando non ha cominciato a farsi strada l’ipotesi che l’uomo era rimasto vittima di un gioco erotico finito male. Tanto deve essere stato l’imbarazzo e la vergogna che deve aver pensato che l’unica via uscita fosse quella di mascherare tutto parlando di “violenza”.
Ora le indagini, avviate senza lasciare nulla al caso, sono arrivate ad un primo punto. L’anziano è finito sotto processo. E ora dovrà difendersi dall’accusa di simulazione di reato. Il Pubblico Ministero Stefania Mininni, nelle scorse ore, ha emesso un decreto di citazione diretta a giudizio. Dunque, non ci sarà udienza preliminare ed è stata già fissata la data d’inizio del processo. L’uomo, difeso dall’avvocato Nicola Leo, dovrà presentarsi davanti al giudice monocratico Silvia Saracino il 5 aprile.
