Ciclista ucciso. Secondo il giudice Andrea Taurino deve restare in carcere, ecco perché…

Il gup ha convalidato l’arresto e disposto la misura cautelare del carcere, illustrando i motivi di questa tesi nell’ordinanza. Andrea Taurino, accusato della morte del ciclista Franco Amati, avrebbe compiuto un omicidio volontario, presumibilmente sotto effetto di eroina

Andrea Taurino, accusato di essere responsabile della morte del ciclista Franco Amati, avrebbe compiuto un omicidio volontario. Il gup Cinzia Vergine ha convalidato l'arresto e disposto la misura cautelare del carcere, illustrando i motivi di questa "tesi" nell'ordinanza.
 
Il giudice ha tenuto innanzitutto conto dell'ammissione di Taurino di avere assunto, fumandola, circa un grammo e mezzo di eroina, la mattina della tragedia.
 
Il gup afferma "In assenza di una spiegazione logica della condotta di guida dissennata di Taurino si deve, in questa sede, propendere per la volontarietà della stessa, determinata da una rapida sterzata, che, forse, può affondare le sue ragioni solo nella precedente importante assunzione di sostanze stupefacenti del tipo eroina (in un soggetto che non ha fatto mistero della sua tossicodipendenza, peraltro conclamata dagli esami, che hanno attestato l'assunzione di oppiacei, metadone e cannabinoidi i cui  dosaggi  potranno meglio chiarire se l'assunzione sia pregressa o meno ai fatti di che trattasi) nella alterazione nella percezione della realtà alla stessa forse conseguente (a tutto voler concedere)".
 
Il giudice, inoltre, ritiene inattendibile la ricostruzione della dinamica dei fatti fornita da Taurino quando dice di essersi messo in macchina per andare a raccogliere le olive nei campi e dopo averle "racimolate" di essersi diretto verso casa.
 
Durante il tragitto, quando ha "incrociato" i due ciclisti, si è ricordato di avere dimenticato in campagna il mastello con il raccolto e per questo aveva deciso di tornare indietro, andando incidentalmente al collidere con i malcapitati, senza che ci fosse stato alcuno screzio precedente.
 
Questa "distrazione" sarebbe da ricollegare al suo interesse ad ispezionare visivamente la campagna in cerca di frutti abbandonati dai proprietari. La versione è stata, però, ritenuta inattendibile dal giudice, anzitutto per un’assenza di prova poiché Taurino ha affermato di essere tornato a recuperare il mastello abbandonato nei campi e poi, contraddittoriamente, alla domanda del giudice dove si trovi attualmente il mastello, egli avrebbe risposto, presso la propria abitazione.
 
Di verso opposto la versione fornita dal ciclista "sopravvissuto", il 62enne Ugo Romano che ha affermato come (secondo le parole del giudice) in due occasioni lui e il suo compagno di pedalate lo avevano visto sbandare “…all'improvviso l'abbiamo visto a distanza venire verso di noi (nella sua corsia). A circa 6-7 metri da noi, di scatto ha invaso la nostra corsia di marcia investendoci volontariamente con il suo lato anteriore sinistro, ha colpito prima il mio amico e dopo me che percorrevo la via "a ruota" (dietro). Preciso che noi percorrevamo  la nostra corsia (uno dietro l'altro) sul margine sinistro (quindi lontani dal centro della carreggiata che comprende le due corsie opposte senza striscia longitudinali)"
 
 Infine, il giudice ha ordinato la misura coercitiva della custodia cautelare in carcere, "valutato che ricorrono inderogabili esigenze cautelari ed in particolare, vi è il concreto pericolo che l'indagato, se rimesso in libertà torni a commettere altri delitti della stessa specie di quelli per cui si procede, come si desume dalle condotte in atti conclamate, sia per quanto preliminare all'investimento, con la volontarietà dello stato di alterazione dovuto ad intossicazione da stupefacente, sia per la condotta successivamente tenuta, con l'omissione di soccorso, col "lucido" rendersi inizialmente irreperibile, con l'occultamento dell'autovettura, col rendersi inizialmente irreperibile, con il d'aria alla fuga, tutti indici di una personalità particolarmente allarmante sotto il profilo della pericolosità, specie ove riguardati anche dal punto di vista dei precedenti, tutti indici di una personalità aggressiva, laddove la dichiarata occupazione di camionista, impone grande rigore in termini generali preventivi". 



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