Fu “pizzicato” con due bombe e 25 kg di marijuana nascoste nel ripostiglio degli attrezzi.
Il noto pregiudicato Ciro Vacca, 63enne, originario di Taranto ma residente a Lizzanello, è stato condannato alla pena di 4 anni e 3 mesi. È assistito dall’avvocato Fulvio Pedone che potrebbe proporre ricorso in Appello.
Il gup Alcide Maritati, al termine del rito abbreviato, ha ritenuto l’imputato “colpevole” dei reati di detenzione e spaccio di sostanza stupefacente ( con l’aggravante dell’ingente quantità) e detenzione di materiale esplodente.
Vacca è finito in manette 63enne nell’aprile scorso a Lizzanello. Il pluripregiudicato è stato tratto in arresto dagli uomini del Gruppo Operativo Antidroga del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria di Lecce e condotto in carcere.
I finanzieri hanno prima fermato il 63enne, mentre a bordo di un ciclomotore, si accingeva a raggiungere la propria abitazione.
L’immediata perquisizione dell’immobile, una villetta con giardino pertinente, ha consentito agli uomini di “Piazzetta dei Peruzzi” di rinvenire, occultati all’interno di un ripostiglio utilizzato per la custodia degli attrezzi agricoli, due ordigni esplodenti di fattura artigianale muniti di miccia e tre involucri di cellophane contenenti marjuana, dal peso complessivo di 25 kg circa.
La perquisizione eseguita all’interno dell’abitazione anche mediante l’impiego di una unità cinofila antidroga, ha consentito, anche di scoprire in un bicchiere di plastica, 5 grammi di cocaina, oltre a danaro contante della somma totale di 920 euro e due banconote da 20 euro risultate contraffatte.
Ciro Vacca è un nome noto negli ambienti della malavita organizzata. Il 63enne di Cavallino ferì il collaboratore di giustizia Giole Greco e venne condannato a 6 anni. Inoltre, gli vennero inflitti 14 anni in Appello, al termine del maxi processo “Eclissi“.
Infine, avrebbe cercato di ammazzare il figlio dopo un litigio, ed è stato condannato ad 8 anni.
