Presunta truffa con i fondi dell’Istituto ciechi, per il Gup “la competenza territoriale è dei magistrati di Milano”

Al termine dell’udienza preliminare, il gup Giulia Proto ha rimesso gli atti alla Procura di Milano, che dovrà riformulare il capo d’imputazione ed eventualmente chiedere il rinvio a giudizio.

Non ci sarà alcun processo a Lecce, per la gestione dei fondi dell’Istituto per ciechi “A. Antonacci”. Al termine dell’udienza preliminare, il gup Giulia Proto ha rimesso gli atti alla Procura di Milano, che dovrà riformulare il capo d’imputazione ed eventualmente chiedere il rinvio a giudizio. Il giudice ha, dunque, accolto l’istanza del collegio difensivo che, in una scorsa udienza, aveva sollevato una questione d’incompetenza territoriale.

I legali, difatti, sostenevano come le erogazioni di denaro dovute all’Istituto venivano versate ad una banca di Milano che, poi, le girava ad una filiale di Lecce. Dunque, le somme contestate dalla Procura erano nella disponibilità dell’istituto bancario lombardo.

Ricordiamo che nei mesi scorsi, il Sostituto Procuratore Maria Vallefuoco ha chiesto il rinvio a giudizio per ventuno persone che rischiavano dunque di finire sotto processo.

I nomi

Si tratta di: Maurizio Antico, 60 anni di Galatone, legale rappresentante dell’istituto; Antonio Donno, 52 anni di Lecce, vicepresidente. I funzionari della Provincia, Gilberto Selleri, 68 anni di Lecce; Massimo Evangelista, 66 anni, anch’egli leccese; Giuseppina Carluccio, 42 anni di Otranto; Elisabetta Paladini, 48enne di Monteroni.

E poi: Filippo Calò, 53 anni di Tuglie, in qualità di docente del corso; Roberto Martini, 52enne leccese, tutor d’aula e assistente tecnico per il supporto informatico; Massimo Cervelli, 36 anni di Lecce, docente del corso per l’uso degli ausili informatici; Patrizia Palumbo, 58enne leccese docente del corso in scrittura web; Giuliana Paciolla, 36enne e Ivan Salvatore Raganato, 42enne leccese, operatori del servizio “Prestami la voce”; Luana Frusi, 32 anni e Antonietta Argentiero, 34 anni, entrambe di Lecce; Valeria Felino, 34 anni di Taranto e Marina Congedo, 37 anni  di Galatina, operatori del servizio tutoring universitario; Andrea Fiorucci, 35 di Lecce e Fabio Alessandro Musci, 38 anni di Lizzano, operatori di potenziamento dell’autonomia; Domenico Argentiero, 26 anni di Carovigno, Alessio Zampino, di Lizzanello; Giovanni Dell’Onze, 54 anni di Lequile, addetti al servizio di trasporto.

Le accuse

I reati contestati a vario titolo ed in diversa misura sono: truffa aggravata finalizzata al conseguimento di erogazioni pubbliche e falsità materiale ed ideologica commessa dal privato.

Tali accuse dovranno però essere vagliate dalla Procura di Milano, dopo il pronunciamento odierno del gup Proto.

Il collegio difensivo

Gli imputati sono assistiti dagli avvocati: Giuseppe Terragno, Anna Centonze, Stefano Maggio, Roberto Gualtiero Marra, Silvio Verri, Luigi Suez, Andrea Conte, Roberta Romano, Luigi Rella, Cristiano Solinas, Andrea Starace, Luciano De Francesco, Americo Barba, Tommaso Stefanizzo, Anna Inguscio, Alessandra Liliana Tomasi, Gianfranco Gemma, Domenico Bitonto, Angelo Masini del Foro di Taranto.

L’inchiesta

Ricordiamo che, nel luglio del 2017, i finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria di Lecce insieme agli agenti della polizia Municipale, hanno eseguito il sequestro preventivo, a firma del gip Carlo Cazzella, delle somme indebitamente percepite e distratte dall’Istituto per ciechi, dei conti e dei beni immobili, per un valore pari ad euro 513.914,60.

Secondo la Procura, tra il 2011 ed il 2013, gli indagati, nelle loro rispettive qualità, avrebbero attestato falsamente l’impiego di somme di denaro per le finalità del progetto: “L’attivazione di un centro diurno finalizzato al recupero funzionale, lavorativo e sociale dei minorati della vista affetti da handicap aggiuntivi”. Alcune delle attività formative rendicontate sia alla Regione Puglia che alla Provincia di Lecce non erano mai state realizzate, oppure il denaro era stato, in parte, utilizzato per ristrutturare alcuni locali dell’istituto, di fatto utilizzato come Bed and Breakfast.

Occorre ricordare che il Tribunale del Riesame aveva annullato il sequestro preventivo per i dirigenti e funzionari provinciali: Gilberto Selleri; Massimo Evangelista, Giuseppina Carluccio, ed Elisabetta Paladini.

 



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