
Era accusato di avere ostacolato una docente e contraffatto un allegato, per “rafforzare” la propria nuova candidatura a Direttore dell’Accademia di Belle Arti. Al termine del processo, la Corte d’Appello (presidente Nicola Lariccia) ha assolto Claudio Delli Santi, 63 anni di Lecce. In primo grado, l’imputato era stato condannato dal gup Edoardo D’Ambrosio, ad 1 anno e 4 mesi (pena sospesa e non menzione) al termine dell’abbreviato per i reati di abuso d’ufficio e false dichiarazioni su proprie qualità personali. Il giudice aveva anche disposto l’interdizione dai pubblici uffici per sei mesi.
La docente che denunciò le presunte irregolarità e un altro professore che si era candidato al concorso “incriminato” si erano costituiti parte civile con gli avvocati Francesco Del Prete e Giandomenico Daniele. L’imputato era stato condannato al risarcimento del danno, in separata sede solo in favore della docente. La sentenza era stata poi appellata dall’imputato, ma anche dal professore che si era costituito parte civile.
Nel corso della discussione dinanzi alla Corte d’Appello, il sostituto procuratore generale Maria Cristina Rizzo e l’avvocato Luigi Covella, difensore di Delli Santi, avevano chiesto l’assoluzione.
L’inchiesta
Ricordiamo che, inizialmente, il sostituto procuratore Angela Rotondano aveva chiesto l’archiviazione del procedimento. E poi, il gip Carlo Cazzella ha accolto l’opposizione all’archiviazione presentata dalle “parti offese” ed ha disposto l’imputazione coatta per Delli Santi.
Sono due gli episodi “incriminati” e risalgono ad ottobre del 2014. Claudio Delli Santi avrebbe, secondo l’accusa, ostacolato la candidatura di una docente per il nuovo concorso di Direttore dell’Accademia di Belle Arti (triennio 2014-2017), a cui partecipava anche lui. In che modo? Emanando un provvedimento disciplinare della durata di 10 giorni nei suoi confronti che le avrebbe precluso la possibilità di una candidatura, poiché attinta dalla sanzione della sospensione dal servizio e dunque ineleggibile.
La decisione del Direttore sarebbe maturata dopo una discussione tra i due, avvenuta nel mese di giugno del 2014. La donna avrebbe accusato Delli Santi, in maniera fin troppo veemente secondo il Direttore, di non provvedere alla cura igienico sanitaria dell’istituto, chiuso in quei giorni per la presenza di pulci.
Delli Santi rispondeva dell’accusa di “false dichiarazioni su proprie qualità personali”. L’imputato per concorrere alla nuova nomina di direttore dell’Accademia, avrebbe modificato un documento, allegato al curriculum vitae. Ritiene l’accusa, che per dimostrare l’esperienza di scenotecnico, avrebbe falsificato una locandina che attesterebbe la sua presenza in uno spettacolo svoltosi a Roma. L’organizzatore dell’evento avrebbe però dichiarato agli inquirenti di non conoscere Delli Santi, in quanto nella locandina originale in suo possesso non risulterebbe alcuna persona con quel nome.
Tali accuse sono cadute al termine del processo di Appello.