Morì a 29 anni in un incidente con la moto nella marina di Alliste. Automobilista condannato a 1 anno e 9 mesi

Il tribunale ha disposto anche una provvisionale complessiva di 300mila euro per i familiari della vittima Il pm aveva invocato la condanna a 6 anni di reclusione.

Arriva la condanna per l’automobilista che urtò violentemente la moto su cui viaggiava il giovane Lorenzo Marsano.

Al termine del processo, il giudice Fabrizio Malagnino ha inflitto la pena di 1 anno e 9 mesi di reclusione a G.F.C., 22enne di Alliste con l’accusa di omicidio stradale e fuga del conducente.

Il tribunale ha disposto anche una provvisionale complessiva di 300mila euro per i familiari della vittima che si erano costituiti parte civile con gli avvocati Silvio Verri e Giuseppe Nuzzaci.

L’imputato è difeso dagli avvocati Luigi Corvaglia e Massimo Fasano che hanno sostenuto come l’automobilista non si fosse accorto dell’incidente e si era dunque allontanato. I legali potranno presentare ricorso in Appello.

Ricordiamo che il pm Massimiliano Carducci aveva invocato la condanna a 6 anni di reclusione.

I fatti risalgono al 28 aprile del 2019. In località Capilungo (marina di Alliste) intorno alle 18.00, il giovane centauro 29enne ha perso il controllo della moto Yamaha Xrs 700, dopo l’impatto con una Jeep, andando a sbattere contro un palo della luce. Procedeva in direzione della vicina Torre Suda. In sella c’era anche la moglie, una 31enne di Taviano, rimasta ferita e trasportata d’urgenza all’Ospedale “Vito Fazzi” di Lecce. Per lei, venne stabilita una prognosi di 30 giorni, a causa di un trauma toracico. Per il marito, invece, non c’è stato più nulla da fare.

Secondo l’accusa, G.F.C alla guida della Jeep si spostava repentinamente a sinistra rispetto alla direzione di marcia, andando a collidere con la portiera contro il manubrio della moto che proveniva da dietro. Il centauro, infatti, avviando una manovra di sorpasso (non eseguibile) finiva per invadere la corsia opposta di marcia, andando a sbattere contro un palo della luce. Invece, il guidatore della Jeep si allontanava dal luogo dell’incidente.

Nelle ore successive all’incidente, l’automobilista si è presentato presso la caserma dei Carabinieri di Racale per riferire la propria versione dei fatti.



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