Diffamò il sindaco Mellone con un post su Facebook? Condannato ex consigliere comunale di Nardò

L’imputato è stato ascoltato oggi in aula ed ha dichiarato che non era sua intenzione offendere il “primo cittadino”. E comunque rimosse poco dopo, il post su Facebook

Avrebbe diffamato il sindaco di Nardò e per un ex consigliere comunale arriva la condanna. Il giudice monocratico Fabrizio Malagnino ha inflitto la pena di 600 euro di multa (con le attenuati generiche) nei confronti di Tommaso Roberto My, 60 anni di Nardò, disponendo anche il risarcimento in separata sede ed una provvisionale di 3.000 euro, in favore del sindaco Giuseppe Mellone. Il “primo cittadino” si era costituito parte civile con l’avvocato Giuseppe Corleto.

Tommaso Roberto My è invece difeso dall’avvocato Marcello Risi e potrà presentare ricorso in Appello. L’imputato è stato ascoltato oggi in aula ed ha dichiarato che non era sua intenzione offendere il sindaco. E avrebbe comunque rimosso poco dopo, il post su Facebook. Inoltre, è stato sentito il sindaco che ha ricostruito i fatti, dinanzi al giudice.

Secondo l’accusa, il 21 aprile del 2017, My avrebbe offeso la reputazione di Mellone, sindaco di Nardò, pubblicando un post sul proprio profilo personale di Facebook, nel quale lo definiva: “Figlio di..Figlio ti…”.
Si sarebbe trattata di una reazione alla situazione politica creatasi in quei giorni a Nardò.

In occasione delle primarie del Pd, Mellone disse ai suoi elettori di andare a votare il candidato Michele Emiliano e questa decisione scatenò numerose reazioni politiche, tra cui quella di My. Quest’ultimo venne poi denunciato dal sindaco per diffamazione aggravata.



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