Appicca un incendio ad alcuni indumenti vicino a una bombola del gas minacciando, dinanzi al padre, di far esplodere tutto. A. C., 38enne di Copertino, al termine del rito abbreviato, è stato condannato a 1 anno dal gup Sergio Tosi. In precedenza, il pm Francesca Miglietta ha invocato la condanna a 4 anni. La sentenza prevede la condanna per il solo reato di tentato incendio aggravato dai futili motivi.
Il giudice ha, invece, disposto l’estinzione del reato per le lesioni personali aggravate nei confronti del padre (remissione di querela) e l’assoluzione per l’accusa di rapina.
L’imputato è assistito dagli avvocati Luigi Rella e Francesco Cazzato che potranno fare ricorso in Appello.
I fatti
Il 15 gennaio scorso, intorno alle 2.00 di notte, nella “Città del Santo dei Voli”, i Carabinieri della Tenenza locale hanno arrestato A. C. in flagranza di reato. Il 38enne avrebbe appiccato un incendio nel cortile di casa, dopo avere posizionato una bombola del gas, minacciando il padre di far esplodere tutto. Inoltre, il copertinese avrebbe mandato un messaggio e una foto dell’incendio alla sorella, dicendole “bastardi, tu e i tuoi cari…a terra deve andare sta casa con te dentro”.
Il tempestivo intervento dei militari, che hanno messo in sicurezza la bombola, ha consentito di scongiurare più gravi conseguenze.A.C. è stato arrestato e tradotto presso la Casa Circondariale di Lecce, come disposto dal pm.
Come emerso dagli accertamenti investigativi, il proposito incendiario del 38enne sarebbe maturato a causa di una precedente lite con il padre. Il figlio lo avrebbe picchiato, poiché il genitore cercava di impedirgli il consumo di una dose di cocaina che aveva nascosto nel giardino. Proferendo la frasi: “Dove stai andando, tu la dietro non ci devi devi andare sennò oggi ti ammazzo, ti scanno”. Il padre ha riportato un trauma al polso destro e sinistro con escoriazioni e un ematoma. È stato visitato e giudicato guaribile in 8 giorni.
Infine, secondo l’accusa, A.C. si sarebbe recato nei pressi dell’abitazione della mamma della sua ex coniuge. L’avrebbe afferrata per il braccio, sottraendole il cellulare.